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Brasiliana di 26 anni: “Sono guarita dal cancro per intercessione di Nostra Signora Aparecida”

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Sara Conceição Santiago Ferreira, via ACI Digital

ACI Digital - pubblicato il 03/10/19

Un percorso pieno di prove: la quasi cecità, una battaglia giudiziaria e decine di sessioni di chemioterapia e radioterapia – senza mai perdere la fede

L’agenzia cattolica di informazione ACI Digital ha pubblicato la toccante testimonianza di Sara Conceição Santiago Ferreira, 26enne residente a Santo Antônio de Pádua (Rio de Janeiro, Brasile), che ha affrontato il cancro due volte e oggi testimonia di essere guarita per intercessione di Nostra Signora Aparecida.

“Posso testimoniare di essere un miracolo di Dio attraverso la potente intercessione di Nostra Signora Aparecida”, afferma la ragazza nel racconto inviato ad ACI Digital. “Fin da quando sono nata si prende cura di me ed è presente nella mia vita. Lo dico perché sono nata l’8 dicembre, il giorno in cui commemoriamo la Sua Immacolata Concezione. Sono state tante le meraviglie che il Signore ha compiuto nella mia vita attraverso la potente intercessione di Nostra Signora, e insieme a Lei posso dire: ‘Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, e santo è il suo nome’”.

La prima battaglia contro il cancro

Secondo il reportage, nel 2011 a Sara è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin, un cancro del sistema linfatico. Aveva 18 anni e si è spaventata molto, come i suoi cari.

“Da famiglia cattolica, abbiamo messo tutto nelle mani di Dio e di Nostra Signora, e ci siamo preparati alla battaglia con l’armatura della fede, della fiducia e della preghiera”.

Sara si è sottoposta a 12 sessioni di chemioterapia e 21 di radioterapia.

“Alla fine di tutto il trattamento, i risultati degli esami hanno constatato l’assenza della malattia, ovvero il cancro era stato vinto con la grazia di Dio e la potente intercessione di Nostra Signora”.




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Una grande prova

Nel marzo 2014, però, una brutta sorpresa:

“Il linfoma era tornato, questa volta più aggressivo. La soluzione doveva essere un trattamento chemioterapico più intensivo, insieme a un trapianto autologo di midollo osseo”.

Altre 35 sessioni di chemioterapia hanno lasciato Sara debolissima. Oltre a questo, un farmaco necessario per il trapianto mancava, e l’intervento non poteva essere programmato. Si è dovuto ricorrere a una battaglia giudiziaria, aggiungendo alla guerra di Sara per la vita un’altra lotta piena di ombre, incertezze e angosce.

La croce dell’attesa e il rischio di perdere la vista

L’attesa conviveva con nuove sessioni di chemioterapia. Per aggravare la situazione, il sistema immunitario della ragazza era gravemente compromesso.

“Dall’occhio sinistro vedevo sfocato, non capivo nulla. Spaventata, ho chiamato mia madre, che si è messa subito in contatto con l’oculista. La diagnosi è stata di trombosi alla vista, provocata dalle innumerevoli sessioni di chemioterapia. Correvo il rischio di perdere del tutto la capacità di vedere”.

La svolta inaspettata

Nello stesso giorno, però, c’è stata una svolta, questa volta piena di speranza:

“Arrivando a casa ho avuto una grande sorpresa: avevo ricevuto direttamente dal Vaticano una benedizione speciale di Papa Francesco. Eravamo nei giorni della novena della Madre Aparecida, e ho potuto sentire che erano le mani di Nostra Signora su di me. Durante la novena abbiamo chiesto molto la sua intercessione, perché come aveva curato quella bambina cieca guarisse anche me. Non avevo chiesto la cura dal mio cancro, perché sapevo che era la volontà di Dio per la mia vita, ma vedevo che le forze mi stavano abbandonando. È stato allora che ho chiesto alla Madre Aparecida di curare tutto, e che se non era il volere di Dio almeno mi portasse in Cielo, accanto a Lei e al suo amato figlio Gesù”.

Il 14 ottobre 2014, la Giustizia ha stabilito che dovesse essere effettuato il trapianto. Il giorno dopo, Sara è stata ricoverata nella struttura Hemorio, a Rio de Janeiro.




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E altre prove…

Sara è rimasta ricoverata 43 giorni, per effettuare tutto il processo del trapianto, ma questo non è riuscito.

Cinque mesi dopo un altro tentativo. E un nuovo fallimento.

Le cose avrebbero iniziato a cambiare il 13 ottobre 2015: il giorno successivo alla festa di Nostra Signora Aparecida è entrata nell’Ospedale Universitario di Juiz de Fora (Minas Gerais) per prepararsi a un nuovo trapianto. Per prima cosa bisognava fare una serie di esami, perché Sara non faceva la chemioterapia da un anno. I risultati sono stati incoraggianti:

“Per grazia di Dio e per la Madre Signora Aparecida, il cancro si era fermato. Sabato 20 febbraio 2016 l’immagine pellegrina di Nostra Signora Aparecida, del Santuario Nazionale, è stata nel mio quartiere. L’ho pregata tanto perché andasse tutto bene”.

E arriva l’Anno della Misericordia…

Il 14 marzo 2016, Sara è stata finalmente ricoverata per effettuare il trapianto.

“Per quattro giorni ho ricevuto forti dosaggi di chemioterapia per preparare il mio organismo a ricvere il ‘nuovo’ midollo. Il 18 marzo è stato realizzato il trapianto, e il 29, due giorni dopo la Domenica di Pasqua, il midollo ha preso. Il tempo trascorso non è stato un caso: è avvenuto nell’Anno della Misericordia, un anno importante per la Chiesa, diventato molto speciale anche per me perché grazie alla Misericordia di Dio sono rinata e ho ricevuto una nuova vita. È stato un anno in cui ho vissuto intensamente la Misericordia di Dio”.

“Nei momenti difficili del trattamento, una delle grandi motivazioni era il desiderio di realizzare un grande sogno, mio e di mia madre, di recarci alla casa della Madre Aparecida per mantenere la promessa che avevamo fatto di portare i capelli che mi erano caduti negli anni di trattamento”.




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… E anche l’Anno Mariano!

Il sogno si è realizzato nell’Anno Mariano 2017, quando il Brasile ha celebrato i 300 anni del ritrovamento dell’immagine di Aparecida nel fiume Paraíba do Sul.

Il pellegrinaggio al Santuario Nazionale è stato organizzato da padre Silvano Salvatte Zanon, della parrocchia di Sara.

“Abbiamo mantenuto la nostra promessa e abbiamo realizzato quel sogno così speciale e benedetto. Trovarci nella casa della Madre per la prima volta e lasciare i miei capelli nella sala delle promesse è stata un’esperienza di fede, amore e intercessione indescrivibili”.

Sara oggi ha 26 anni, e ha effettuato il trapianto tre anni e mezzo fa.

“Grazie a Dio e alla potente intercessione di Nostra Signora sto benissimo. Continuo l’accompagnamento oncologico, e ogni sei mesi mi sottopongo a tutti gli esami. Dopo tante lotte e molte preghiere, finalmente ho una routine normale”.

Sara frequenta la Cappella del Divino Spirito Santo, nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima e Sant’Antonio dell’amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney. Dà catechesi ai bambini in cappella e lezioni di Religione nella scuola parrocchiale. Confeziona anche rosari, un suggerimento di padre Silvano per occupare il tempo durante il trattamento che ha poi mantenuto.

Nella sua testimonianza ad ACI Digital, Sara ha concluso dicendo:

“Si avvicina il 12 ottobre, un giorno tanto speciale per noi cattolici devoti alla Madre Aparecida. Ed è con immensa gioia, amore, gratitudine ed emozione che offro questa testimonianza. Parlare di Nostra Signora è parlare d’amore. E desidero che molte persone possano sperimentare quell’amore così speciale”.

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