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È possibile rifiutare Cristo nella propria vita? Sì!

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 01/10/19

Davanti a Lui rimaniamo talmente tanto liberi da potergli dire no, da poter andare all’inferno con le nostre gambe. Ecco perché è un’eresia affermare che siccome Dio è buono allora l’inferno non esiste.

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. (Luca 9,51-56)

La verità del Vangelo risiede in alcuni dettagli che non sono di poco conto. Ad esempio non censura le contraddizioni, i problemi, i fallimenti. Nella pagina di oggi ne è raccontato uno: “Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme”. Mi sono sempre chiesto se in fin dei conti sia possibile rifiutare Cristo nella propria vita. E la risposta che ho imparato a mie spese è si. Pur essendo Dio, non si sostituisce alla nostra libertà, e davanti a Lui rimaniamo talmente tanto liberi da potergli dire no, da poter tenere le porte chiuse e declinare i suoi inviti. Anche in punto di morte ho incontrato persone che mi hanno detto esplicitamente no a ricevere Gesù. E l’inevitabile sofferenza che questo suscita, non deve mai sfociare in un fanatismo religioso o in una forma integralista che oggi in particolar modo stona grandemente sentendola pronunciare da Giacomo e Giovanni, due tra i migliori della Sua compagnia: “Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio”. Se Dio rispetta la libertà di ogni uomo fino all’estreme conseguenze, chi siamo noi per sentirci autorizzati a vendicare una simile libertà che si mette contro? Dio è amante dell’amore, e l’amore per funzionare ha bisogno di libertà, per questo è morto affinchè ognuno potesse essere libero fino in fondo. E si è liberi talmente tanto da poter andare all’inferno con le proprie gambe.Ecco perché è un’eresia affermare che siccome Dio è buono allora l’inferno non esiste. Perché se non esiste la possibilità contraria al Suo Amore allora noi non siamo liberi. E se non siamo liberi allora non è possibile nemmeno l’Amore.
Luca 9,51-56
#dalvangelodioggi

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA DON LUIGI MARIA EPICOCO

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