Perfino correnti di pensiero visceralmente anticristiane hanno attinto dal cristianesimo le basi delle loro affermazioniMonsignor Henrique Soares da Costa, vescovo di Palmares, nello Stato brasiliano di Pernambuco, ha pubblicato questa riflessione sulla nostra epoca e sulle conseguenze della sua rottura con le radici cristiane:
La società occidentale si sta decomponendo, sfigurandosi rapidamente. È stata generata dalla tradizione giudaico-cristiana, che ha partorito la nostra cultura d’Occidente. È stato il cristianesimo, con la sua convinzione del fatto che ogni individuo è creato a immagine e somiglianza di Dio in Cristo, ad aver permesso che questa cultura sviluppasse concetti come persona, diritti umani, democrazia, dignità dell’individuo… È stato il pensiero giudaico-cristiano, affermando che la storia è aperta e cammina verso una pienezza e che l’uomo ha la funzione di “dominare” la terra, ad aver ispirato e reso possibile lo sviluppo tecnologico che ha fatto sì che l’Occidente si affermasse egemonicamente di fronte ad altre culture. Senza il cristianesimo, l’Occidente non esisterebbe. Perfino correnti di pensiero che si sono mostrate visceralmente anticristiane hanno attinto dal cristianesimo le basi delle loro affermazioni…
Dal XVIII secolo, però, con l’illuminismo razionalista, l’uomo occidentale ha voltato le spalle a Dio, a Cristo, alla Chiesa, e ha generato un progetto suicida: conservare e custodire i valori della nostra società negando Dio. Questo progetto va avanti con il vento in poppa: l’illusione di un umanesimo senza Dio e il suo Cristo, un progetto di fraternità universale che nasconde Gesù Cristo, nostro Signore… C’è solo un problema, grave, urgente, inevitabile: senza la sua linfa cristiana, il grande albero occidentale marcirà, morirà e si seccherà. Rinnegando la cosmovisione cristiana che li ha ispirati, la nostra società non potrà conservare i valori ammirevoli che ha costruito.
Attualmente, è di moda criticare il cristianesimo, biasimare la Chiesa e il suo passato, relativizzare Cristo, distruggere la morale cristiana sfigurandola. Lo fanno nelle università, lo promuovono nei mezzi di comunicazione, si porta avanti questa politica nei vari programmi governativi…Il prezzo sarà alto, le conseguenze saranno tremende, perché l’uomo non può uccidere Dio e continuare ad essere umano, vivendo una vita umana. Saremo lupi di noi stessi, delusi da noi stessi, che disprezzano se stessi. Esempi di questa necrosi? La distruzione del concetto di famiglia e della sua stessa realtà, il disincanto e la mancanza di ideali dei nostri giovani, la banalizzazione della sessualità, l’esaltazione dell’omosessualità come ideologia, la corruzione in politica, la violenza nelle più varie manifestazioni, la droga e la guerriglia urbana nelle nostre città, il disprezzo della vita: aborto, esperimenti immorali con embrioni umani, promozione dell’eutanasia…
L’Occidente sta uccidendo Dio, e per questo morirà! Se continuiamo così, il nostro destino non molto distante saranno la barbarie e la tirannia. Alla fine dei conti, valgono per tutta la nostra società le parole che l’ateo Miguel de Unamuno diceva al Dio in cui non riusciva a credere: “Che peccato che Tu non esista! Se esistessi, anch’io esisterei davvero”.