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Non basta non fare il male per essere giusti, bisogna imparare a fare il bene!

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 19/09/19

Si è discepoli di Cristo nella misura in cui si è capaci di amare. L’amore nasce molto spesso dall'esperienza del perdono. Ma è difficile perdonare chi ritiene di essere giusto.

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». (Luca 7,36-50)

Il profumo del vangelo di oggi ha attraversato i secoli, e continua a toccare molte coscienze che puzzano di chiuso e di autoreferenzialità. Gesù è a tavola, ma questa volta non è in casa di qualche peccatore ma bensì di un fariseo. In una maniera quasi inopportuna è entrata in quella casa anche una donna, una peccatrice conosciuta da tutti, che piange sui suoi piedi, li asciuga con i suoi capelli e poi li profuma con un unguento. Gesù non ritrae i piedi. E in cuor suo il padrone di casa, Simone, pensa che è la prova provata che Gesù non è nessuno di speciale perché se lo fosse avrebbe certamente smascherato e umiliato quella donna. Ma Gesù conoscendo i pensieri di Simone gli racconta una storia, e mette in scena due debitori, uno con un debito esorbitante e l’altro con un piccolo debito. A entrambi il padrone condona il debito. “Chi dunque lo amerà di più?” chiede Gesù. E Simone risponde: “suppongo quella a cui ha condonato di più”. La risposta è esatta ma forse ancora Simone non comprende dove Gesù vuole condurlo: “«Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco»”. Non basta non fare il male per dire di essere giusti, bisogna imparare a fare anche il bene. Certe volte noi ci limitiamo solo da astenerci dal compiere una cosa sbagliata, e non capiamo che l’amore per essere tale è molto di più che astensione, ma è decisione nel fare il bene. Si è discepoli di Cristo nella misura in cui si è capaci di amare. L’amore nasce molto spesso dall’esperienza del perdono. Ma è difficile perdonare chi ritiene di essere giusto.
Luca 7,36-50
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QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA DON LUIGI MARIA EPICOCO

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