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Chi deve leggere il versetto prima del Vangelo a Messa?

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Paul Kelly | CC BY-NC 2.0

Padre Henry Vargas Holguín - pubblicato il 18/09/19

La liturgia non lo prevede: può essere qualsiasi lettore, un cantore, un sacerdote...

Anche se il Vangelo non è più Parola di Dio del resto delle letture della Messa ha un carattere speciale, essendo la rivelazione ultima e diretta di Dio in Gesù Cristo, il Verbo di Dio fatto carne.

In questo modo la lettura del Vangelo corona le letture della celebrazione eucaristica perché ha una dignità speciale. Per questo la Liturgia della Parola distingue il Vangelo mettendolo al di sopra delle altre letture.

Lo distingue con dimostrazioni d’onore, accumulando intorno ad esso segni di singolare importanza: un’acclamazione introduttiva, un ministro ordinato, la richiesta di benedizione prima della sua proclamazione, l’utilizzo in casi speciali dell’evangeliario per la sua lettura, un saluto prima di proclamarlo, segnarsi, incensazione, acclamazione del popolo al termine, bacio dell’evangeliario da parte del vescovo e la successiva benedizione dell’assemblea con questo.


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Le acclamazioni sono generalmente espressioni di uno stato d’animo. Sono fatte per colpire.

Per questo, non si tratta semplicemente di leggerle o recitarle, ma di cantarle, acclamarle o proclamarle. Un’acclamazione è un’espressione di giubilo, un clamore comunitario.

L’Alleluia, insieme al versetto che lo accompagna, è proprio l’acclamazione al Vangelo. Aiuta cantare non solo l’Alleluia, ma anche quel versetto.




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Questa acclamazione è un atto mediante il quale l’assemblea liturgica saluta il Signore Gesù che viene a parlarci e si dispone ad accoglierlo.

L’Alleluia si canta stando tutti in piedi. Lo iniziano i cantori o il cantore e poi si ripete. Il versetto tra i due Alleluia, se si canta (cosa ideale, magari con la partecipazione di tutta l’assemblea liturgica), va intonato da un cantore o dal coro.

Nel caso in cui non ci sia un cantore il versetto non si canta, e lo può leggere chi legge la seconda lettura (se c’è) o qualsiasi fedele, anche il diacono o il sacerdote. La liturgia non richiede nulla in concreto al riguardo.




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Se il canto dell’Alleluia contiene già un ritornello, questo sostituisce il versetto intermedio e si omette la lettura di questo versetto.

Allo stesso modo, se il lettore dall’ambone opta per leggere il versetto intermedio del lezionario o evangeliario, il canto dell’Alleluia non dovrà avvenire insieme a quello di altri versetti o di qualsiasi altra frase, perché si starebbe duplicando il versetto intermedio. È dunque importante che coro e lettore si siano messi d’accordo in precedenza.

Se l’acclamazione completa non si canta (se l’Alleluia e/o il versetto prima del Vangelo non si canta) si può omettere, almeno nei casi in cui si proclama solo una lettura prima del Vangelo, come nel caso delle Messe dei giorni feriali.

La domenica, nelle solennità o nei giorni di precetto, però, l’Alleluia si canta sempre, tranne in Quaresima. In quel periodo, l’acclamazione che precede la lettura del Vangelo è diversa. Anziché l’Alleluia si canta il versetto proposto prima del Vangelo o un altro canto o antifona.

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