Un'iniziativa del Banco Alimentare che dal 2017 è arrivata a coinvolgere dieci città portuali italiane. In questi giorni ne è protagonista Napoli, dove il cibo raccolto è stato consegnato alla mensa Papa Francesco di Pompei.
Tutto il cibo preparato ma non servito agli ospiti sulla nave può essere portato a chi manca di mezzi di sussistenza, è questa l’idea che dal 2017 si è concretizzata in un progetto di collaborazione tra Banco Alimentare e Costa Crociere. Nel luglio di due anni fa cominciava nel porto di Savona un’opera che è diventata una best practice esportata anche in Francia, Spagna, Guadalupa e Martinica. Alle spalle dell’iniziativa, la legge sullo spreco alimentare:
Dopo l’entrata in vigore della Legge Gadda contro lo spreco alimentare – afferma Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus – abbiamo lavorato con Costa Crociere 8 mesi per strutturare un processo di gestione delle eccedenze alimentari che ci permettesse di recuperare cibo di altissimo valore qualitativo e nutrizionale. (da Banco Alimentare)
In pratica, la sera prima dell’attracco in un porto il personale di cucina della nave raccoglie, sigilla ed etichetta i pasti in eccedenza (preparati ma non serviti). L’indomani il Banco Alimentare si occupa di ricevere queste derrate e distribuirle nel territorio ad enti assistenziali. I porti in cui è attiva questa forma di cooperazione sono diventati dieci. In questi giorni l’iniziativa sbarca a Napoli:
Duecento pasti serviti agli indigenti, 50 dei quali consegnati direttamente a casa di quelle famiglie che non hanno sempre le disponibilità economica per garantire un pranzo o una cena ai loro figli. E’ questo che fanno ogni giorno i circa 60 volontari della mensa Papa Francesco di Pompei (Napoli) che stasera riceveranno in dono le eccedenze alimentari della Costa Fascinosa. (da Repubblica)
Il tema dello spreco e del recupero sono di grande attualità, oltre alle manifestazioni e ai dibattiti mediatici c’è bisogno che ciascuno sia una presenza viva dentro la realtà che vive. L’iniziativa messa in campo dal Banco Alimentare mostra quanto uno sguardo concreto e attento possa accorgersi di una grande disponibilità che si può tradurre in occasioni operative e virtuose. Il rischio che le battaglie in nome della solidarietà e della cura ambientale si riducano a slogan astratti è forte, ritornare a un’osservazione sincera di ciò che ci circonda può generare insospettabili idee feconde. Non sono solo le navi da crociera a essere piene di sfarzo ed eccedenza, tante abitudini quotidiane ci coccolano con un “di più” che potremmo trasformare in qualcosa da condividere. La palla non è soltanto in mano a chi ha grandi mezzi, ma a ciascuno di noi.
Chissà con che occhi sgranati Pietro guardò Gesù quella volta che il Maestro gli suggerì di gettare la rete da una parte e lui la tirò su che traboccava di pesci. Fu una delle tante evidenze con cui il Signore ribadì quel ritornello che possiamo parafrasare così: “Solo io so riempire fino all’orlo il bisogno del tuo cuore, amico mio”. Chi beve della Sua acqua non avrà più sete.