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Svelato il “mistero” del beato Antonio da Fano: ritrovata la bara murata nella chiesa

bara beato antonio da fano.jpg

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 13/09/19

Lo scavo è avvenuto nella chiesa di Santa Maria Nuova, che si trova nel centro storico della città marinara in provincia di Pesaro

Si chiude il “giallo” dell’estate marchigiana. Il beato Antonio da Fano è lì, dove aveva indicato l’ex priore del convento di Santa Maria Nuova, padre Silvano Bracci.

Gli operai della ditta che sta ristrutturando il convento dei frati francescani, situato nel centro storico della città in provincia di Pesaro-Urbino, hanno abbattuto il muro che nascondeva l’intercapedine in cui era stata riposta la bara alla fine degli anni ’50, al tempo di importanti lavori effettuati all’interno della chiesa dall’allora priore padre Francesco Talamonti. E la bara è stata ritrovata al suo posto, adagiata in senso orizzontale su una piana di marmo incastrata tra due muri di sostegno.

Il mistero della sepoltura

Il ritrovamento, avvenuto il 12 settembre, ha destato una grande emozione e ha riportato alla ribalta questo sant’uomo, di cui quasi si era perso il ricordo, dato che il luogo della sua nuova sepoltura era stato esso stesso sepolto tra le carte del progetto di ristrutturazione della chiesa.

Che sia veramente santo o beato non è stato certificato, certo che si tratta di un personaggio ritenuto particolarmente importante e degno di venerazione dall’ordine francescano dei frati minori (Corriere Adriatico, 13 settembre).


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“Segno del cielo”

Dopo la demolizione della parete è stato chiesto l’intervento dell’Azienda Sanitaria, e sono state avvisate le autorità competenti (compresa la magistratura) per seguire tutte le procedure legali necessarie per l’apertura della bara, l’accertamento della presenza del corpo mummificato, gli esami che serviranno a datarne i resti e altre preziose informazioni.

Il superiore dei Frati Minori, Ferdinando Campana, presente alla demolizione del muro, insieme a padre Mandolini, parla di «un segno dal cielo» e non esclude che il beato possa tornare ad essere ospitato all’interno della chiesa: si deciderà in secondo momento dopo le autorizzazioni da parte di tutti gli enti coinvolti (Il Resto del Carlino, 13 settembre).




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