«Un giorno ho detto a monsignor Corrado Lorefice, l’arcivescovo di Palermo, che non ce la facevo più a vedere i bambini annegare, perché ogni volta era come se a morire fossero i miei figli. E lui mi ha spiegato che “compassione” in aramaico si traduce con la parola “viscere”. Ecco, Gesù era mosso da qualcosa che nasceva da dentro, che non poteva arginare…».
Da attivista no global, molto conosciuto nei centri sociali, a cattolico convinto. A 52 anni, Luca Casarini sostiene di essere giunto ad una svolta, annunciando di essere diventato un fervido credente.
Capomissione Ong
Una conversione che fa discutere, tanto più perché oggi è un’attivista pro Ong, ed è impegnato a salvare i migranti che arrivano sui barconi nel Canale di Sicilia.
Casarini ora è capomissione della nave “Mare Ionio”, ed è sotto i riflettori – come tutti gli attivisti delle navi Ong che provano ad attraccare i loro mezzi nei porti italiani – del decreto Sicurezza dell’ex ministro Matteo Salvini, attraverso cui si restringono gli sbarchi via mare di immigrati sul territorio italiano.
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Cosa pensa del Papa
«Sul comodino tengo il Laudato Si’ di Bergoglio – dice Casarini – Credo che attualmente il Papa sia l’unico leader in grado immaginare un mondo alternativo e che quell’enciclica sia in realtà un testo politico: parlando del Creato, affronta il tema dell’ecologia, del climate change, del rispetto che si deve a tutti gli esseri viventi» (Corriere del Veneto, 7 settembre).
L’incontro con il vescovo
Il 52enne prosegue l’intervista, confermando la sua nuova motivazione: «L’umanità non è soltanto un valore morale, è qualcosa che muove dai nostri sentimenti per poi portarci a fare delle scelte concrete. Dobbiamo difendere il Creato».
Intanto, il 9 agosto ha varcato il palazzo vescovile di Mazzara del Vallo per incontrare monsignor Domenico Mogavero, che ha definito «un dono di Dio» l’impegno delle Ong che «salvano i migranti».
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