Alcuni indicatori si trovano nel modo di parlareUno degli aspetti più difficili della malattia mentale è quanto sia difficile parlarne. Quello che accade nella propria mente è l’unica idea che si ha di “normalità”. In fondo non si può paragonare il proprio cervello a quello di nessun altro, e nessuno vuole dare l’impressione di avere reazioni esagerate o di trovarsi in una situazione deprimente. Aggiungiamo a questo mix lo stigma sociale ancora legato alle malattie mentali e capiremo bene il motivo per cui per una persona depressa è tanto difficile chiedere aiuto.
La depressione rende una persona incline a isolarsi, e l’isolamento tende a peggiorare la depressione. È per questo che è tanto importante che le persone sane imparino a riconoscere la depressione, per poter aiutare i propri cari a spezzare il circolo vizioso.
La quantità di dati disponibile online può aiutarci a fare proprio questo. I ricercatori hanno analizzato migliaia di post degli utenti nei forum dedicati alla depressione e all’ansia, perfino forum sulle idee di suicidio, e hanno scoperto alcuni trend comuni nel modo in cui la gente depressa pensa e quindi parla.
Le persone depresse usano molte definizioni negative – triste, solo, senza speranza –, e parlano di se stesse più di quanto parlino degli altri (e potete biasimarle? Sperimentano un dolore mentale incredibile). Nessuno di questi trend predice tuttavia la depressione – e la sua gravità – quanto la presenza superiore alla media di parole “assolutistiche”.
Come riferisce un articolo su The Conversation, “confrontando 19 forum di controllo diversi […], la prevalenza di termini assolutistici è circa del 50% superiore nei forum su ansia e depressione, e dell’80% superiore nei forum sulle intenzioni suicide”.
Le parole assolutistiche riflettono un modo di pensare in bianco e nero, senza spazio per le sfumature: sempre, mai, niente, tutto, completamente…
Leggere quel paragrafo mi ha veramente colpito e risuonato. Quando ero depressa, la depressione si è portata via la prospettiva, oltre che la felicità. In una giornata no sembrava che tutta la mia vita fosse orribile. Una cattiva notte di sonno faceva sembrare che non avessi mai riposato bene in vita mia. Una mente sana può distinguere tra una giornata – o una settimana – storta e una vita sbagliata, ma per la mente depressa la depressione è sempre esistita, ed esisterà sempre. E allora non stupisce che il linguaggio assolutistico emerga a tal punto.
Per me questa informazione significa due cose. In primo luogo mi ricorda di non usare un linguaggio in bianco e nero in modo troppo libero. Non perché sia stato provato che provochi la depressione (correlazione non significa rapporto di causalità), ma perché riflette raramente la verità sul mondo, e non mi sorprende che proceda di pari passo con la disperazione.
Cosa più importante, mi potrebbe far capire che una persona a cui tengo sta portando l’invisibile ma potenzialmente schiacciante fardello della depressione. Se riusciamo a stare attenti a questo tipo di pensiero in bianco e nero quando qualcuno parla, può aiutarci ad aiutare. Una persona depressa non riesce sempre a chiedere quello di cui ha bisogno, e allora un’attenzione di questo tipo è ancora più importante quando desideriamo offrire compagnia, simpatia e amore.