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#BreakTheChains: un sacerdote ispira una rivoluzione anti-porno su Twitter

FATHER CASSIDY STINSON

Cassidy Stinson | Facebook | Fair Use

Padre Patrick Briscoe - pubblicato il 11/09/19

Ha iniziato a pregare ogni giorno per chi lotta per superare la dipendenza dalla pornografia, e la sua intenzione si è diffusa a macchia d'olio

Padre Cassidy Stinson (noto anche come @TheHappyPriest) è un sacerdote ordinato da poco della diocesi di Richmond, Stati Uniti, che ama i social media. Convinto che sia importante costruire la comunità digitale, dedica una considerevole quantità di tempo ed energia alla buona gestione dei profili sociali.

Il 27 luglio ha pubblicato questo tweet:

“Poco dopo la mia ordinazione ho scoperto che questo peccato sarebbe stato una parte particolare del mio ministero come confessore”, ha spiegato il sacerdote. “Per molti giovani la pornografia è un problema importante, ma nessuno ne parla. Il senso di isolamento non fa altro che intensificare le sfide”.

In un’indagine del 2016, il Gruppo Barna ha reso noto che il 64 % dei giovani (trai 13 e i 24 anni) cerca materiale pornografico su Internet una volta o più alla settimana. Per padre Cassidy non è un dato sorprendente. “Nessuno sta parlando di qualcosa di endemico. Se altri peccati presupponessero un problema tanto grande prenderemmo misure maggiori, ma visto che c’è moltissima vergogna legata alla visione della pornografia, nessuno vuole affrontare il tema”.

Il sacerdote ha iniziato a parlarne, o meglio a twittare: “Voglio avviare una conversazione. Internet può essere un luogo per il dialogo”. A suo avviso, “la chiave sta nel considerare l’isolamento e la disperazione in cui cadono le persone. Spero che la gente che scoprirà #BreakTheChains [Spezza le catene] possa vedere che nei social media non è tutto negativo. I social media possono essere un veicolo per la crescità nella santità. La Famiglia Paolina mi ha convinto di questo”.

L’importanza di impiegare i media per diffondere notizie positive e aiutare altri cristani a risollevarsi è stata promossa dal beato Giacomo Alberione, fondatore della Società di San Paolo e delle Figlie di San Paolo. L’ammirazione di padre Cassidy nei confronti di Alberione e la Famiglia Paolina lo hanno portato a coinvolgersi sempre di più nell’evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione e i social media.

Anche se il dialogo e la costruzione della comunità sono importanti, è la preghiera ad essere al cuore del movimento #BreakTheChains. “Fin dal primo giorno le persone hanno iniziato a presentare richieste di preghiere, e alcuni hanno cominciato a condividere le proprie storie”, ha spiegato padre Cassidy. “Ha iniziato a costruirsi e a condividersi una nuova fiducia. Le persone hanno confermato in varie occasioni che disporre di una comunità con cui pregare è l’aiuto più grande che abbiano mai avuto”.

Secondo il sacerdote, c’è una seria necessità di preghiera in questo ambito. “Per molto tempo ho pensato a quanto volevo impegnarmi pubblicamente a pregare per questa causa. L’idea generale era fondamentalmente quella di creare un vincolo perché le persone facessero proprie le preghiere. #BreaktheChains dà alla gente un luogo e un linguaggio comuni per condividere la loro preghiera. Le persone contribuiscono al movimento con le loro preghiere in molti modi: il Rosario, il breviario, le proprie preghiere quotidiane, i salmi, qualcuno ha scritto perfino una novena!”

Per padre Cassidy, l’arma più potente che abbiamo, oltre alle grazie dei sacramenti, è l’intercessione della Vergine Maria. Il sacerdote ritiene che le sue preghiere siano essenziali per crescere in purezza. “Nel mio primo semestre di seminario mi sono unito alla Angelic Warfare Confraternity. È stato allora che ho preso l’abitudine di recitare 15 Ave Maria ogni giorno per la purezza. Condividendo immagini del Rosario, volevo condividere questa dedizione a lei”.

Per costruire un’abitudine di preghiera bisogna iniziare a poco a poco. “Quando parlo con le persone a livello individuale, cerco di incoraggiarle a recitare una decina. Tre minuti per permettere alla Madonna di entrare dentro di noi possono fare una grande differenza”, ha dichiarato padre Cassidy.

#BreakTheChains vuole aiutare le persone a guarire. “Voglio vedere la gente pregare con dedizione per la guarigione nella nostra cultura. È il tipo di cose che si eliminano solo con la preghiera e il digiuno”.

I consumatori di pornografia non sono tuttavia le uniche vittime. Padre Cassidy sostiene che dobbiamo pregare anche per le persone coinvolte nella creazione di quello che porta la gente alla tentazione. “La mia intenzione principale attualmente è la redenzione e la conversione di chi lavora nell’industria pornografica. Le preghiere di riparazione e guarigione aiuteranno a redimere le ferite che hanno provocato”.

Potete seguire padre Cassidy su Twitter o unirvi al movimento #BreakTheChains, e anche ascoltare un episodio di podcast registrato dal sacerdote sulla questione.

Padre Cassidy ha anche menzionato il valore di unirsi alla Angelic Warfare Confraternity, una società di preghiera sotto il patronato di San Tommaso d’Aquino e dipendente dai Domenicani. Potete trovare altre informazioni su questa confraternita qui.

E ricordatevi di pregare per la grazia della purezza nella vostra vita. Come ci ricorda padre Cassidy, l’intercessione di Maria è particolarmente potente!

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