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Tafida Raqeeb, udienza decisiva in corso a Londra. La madre: mia figlia è vigile

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 10/09/19

"Non avrei mai pensato che sarei dovuta arrivare in tribunale per difendere Tafida"

È cominciata il 9 settembre, all’Alta Corte di Londra, la cinque giorni di udienze che deciderà il destino della piccola Tafida Raqeeb, la bambina di cinque anni, ricoverata in stato di minima coscienza al London Royal Hospital, a cui i medici vogliono sospendere la ventilazione artificiale che l’aiuta a respirare dal 9 febbraio, quando una malformazione arteriovenosa le ha provocato lo scoppio di una vena nella testa.

“Era vigile”

Mamma Shelina Begum e papà Mohammed sono entrati in tribunale alla testa di un piccolo corteo di amici e parenti, in gran parte musulmani di origine bengalese, dopo aver mostrato ai giornalisti appostati all’ingresso dell’Old Bailey le immagini della bambina al risveglio, lunedì, qualche ora prima dell’inizio dell’udienza. «Guardatela com’era vigile», commenta la madre. «Non avrei mai pensato – aggiunge – che sarei dovuta arrivare in tribunale per difendere mia figlia, ma ormai gliel’ho promesso: la porteremo in Italia».


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Il giudice

Ciò che, nel merito, il giudice Alistair Mac-Donald dovrà decidere al termine del procedimento è, proprio, se acconsentire, o meno, alla richiesta dei genitori di trasferire Tafida dall’ospedale della capitale britannica all’istituto pediatrico Giannina Gaslini di Genova che, nei mesi scorsi, si è offerto di prendersi cura della piccola paziente (Avvenire, 10 settembre).

TAFIDA RAQEEB
Tafida

L’ultimo scontro

Nell’ultima udienza durante lo scontro sul diritto alla vita tra i genitori e l’ospedale, il responsabile del controllo qualità di Barts NHS Trust (ente gestore dei servizi ospedalieri presso il London Royal Hospital), Katie Gollop, ha dichiarato: «Il Trust è consapevole del fatto che tutti i membri della famiglia per una questione di fede religiosa bisogna continuare il trattamento per Tafida – ed è questo che li ha resi inadatti a decidere».




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Dichiarazioni “offensive”

I genitori della piccola hanno definito queste dichiarazioni «altamente offensive». Il loro avvocato David Lock, ha detto alla corte: «Comunque tu lo vesti, è un’accusa oltraggiosa da parte di un ente pubblico. Il Trust, in effetti, sta invitando la corte a vietare a tutte le persone che appartengono alla fede islamica di agire per i loro figli».

La Royal London si rifiuta di consentire il trasferimento di Tafida all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, affermando che sarebbe meglio disattivare il supporto vitale. Ma l’avvocato Lock ha spiegato: «Abbiamo l’equivalente italiano dell’Ospedale pediatrico Great Ormond Street che si offre di curarla» (Il Messaggero, 8 settembre).


bambina coma londra

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