Una donna guarita dalla sclerosi multipla 30 anni fa è la destinataria del primo miracolo ufficiale del santuario irlandese
La Chiesa locale presso il santuario delle apparizioni mariane a Knock, in Irlanda, ha riconosciuto il primo miracolo ufficiale associato al santuario.
Una donna di nome Marion Carroll soffriva di sclerosi multipla fino a quando ha visitato il santuario nel 1989. È stata guarita mentre veniva benedetta con l’Eucaristia durante la benedizione.
“Riconosco che Marion è stata guarita dalla sua lunga malattia mentre si trovava in pellegrinaggio in questo luogo sacro”, ha affermato il vescovo Francis Duffy di Ardagh e Clonmacnois in un’omelia durante una Messa celebrata nel santuario all’inizio di questo mese.
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“Marion è stata liberata dalla malattia e dal suo impatto su di lei e sulla sua famiglia. È una guarigione per la quale attualmente non esiste spiegazione medica, è definitiva e sfida qualsiasi spiegazione sanitaria”.
Se molte persone dichiarano di aver ricevuto o di essere state testimoni di miracoli di molti tipi – apparizioni, visioni, guarigioni… – e molte hanno detto di essere state guarite durante o dopo una visita al santuario di Nostra Signora di Knock, questo è il primo miracolo associato al santuario ad essere riconosciuto a livello ufficiale.
Today’s announcement is an official recognition by the church of Marion Carroll’s healing at Knock Shrine.
— EWTN IRELAND (@ewtnireland) September 1, 2019
”A healing for which there is no medical explanation” pic.twitter.com/efs8U2Gi6p
Ciò deriva dal fatto che perché la Chiesa riconosca un miracolo deve aver luogo un processo molto approfondito.
Uno dei tipi più comuni di miracoli è la guarigione improvvisa di qualcuno. Secondo Michael O’Neill, “perché la guarigione venga considerata miracolosa la malattia dev’essere seria e impossibile (o almeno molto difficile) da curare con mezzi umani, e non a uno stadio in cui è probabile che scompaia a breve da sé. Non dev’essere stato somministrato alcun trattamento medico, o si deve essere certi che il trattamento fornito non abbia riferimento con la guarigione. La cura dev’essere spontanea, completa e permanente”.