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Archeologia: scoperte in Francia sepolture romane di neonati e feti

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PASCAL GUYOT / AFP

Una sessantina di tombe (tra cui circa 50 pre/peri/neo-natali), sono state scoperte a Nîmes.

Louise Alméras - pubblicato il 30/08/19

Dopo sei anni di scavi, sono state scoperte a Nîmes sepolture di neonati e di feti. Secondo l’équipe di ricercatori, il ritrovamento permette di dare torto a quanto sostengono l’assenza di riti funebri ai bambini nella Roma Antica.

Per sei anni un’équipe di archeologi e di ricercatori si è data da fare attorno ai reperti romani della città di Nîmes. Ne valeva la pena. Non soltanto per le scoperte emerse dagli scavi, ma anche per quanto si evince dei costumi romani. In effetti, alcuni testi pervenutici dicono che i bambini non beneficiavano di riti funebri. Sembra che la realtà presentasse qualche sfumatura.

Quest’antica necropoli è stata attiva tra il I e il II secolo d.C. e si situa ad ovest della città, nota per la sua arena (al punto da essere detta “la Verona di Francia”). Tra le decine di sepolture ritrovate si conta «una cinquantina di tombe di bebè di meno di sei mesi, nonché di feti», precisa Richard Pellé, responsabile degli scavi. E aggiunge che «le ossa di bambini sono state ritrovate in scrigni di pietra o in anfore, dettaglio che indica la cura accordata dai genitori a quei resti mortali».


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Il responsabile dell’operazione spiega anche che

si può osservare come, in un’epoca in cui la mortalità infantile era assai elevata, i genitori accordavano una grande cura alle tombe dei propri figli anche se il bambino non aveva alcuno statuto giuridico, alcuna esistenza ufficiale nella società romana prima dell’età di tre anni.

Più curioso ancora è il fatto che la medesima attenzione sia accordata ai feti, il che è indizio del rispetto della vita fin dal momento del concepimento. Il sindaco di Nîmes riflette attualmente sull’avvenire del sito e sulle sistemazioni futuribili.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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