Col tempo ha conosciuto un sacerdote ortodosso, padre Nicolas Goloubtzov, che battezzava segretamente adulti che avevano vissuto senza fede. “Avevo bisogno di essere istruita sui dogmi fondamentali del cristianesimo”, ha affermato la figlia di Stalin, che è stata battezzata nella Chiesa Ortodossa Russa il 20 maggio 1962.
Cinque anni dopo, trasferitasi in Svizzera, ha incontrato per la prima volta dei cattolici. Dopo essersi trasferita negli Stati Uniti si è trovata di fronte a una grande diversità di tradizioni religiose.
“Avevo bisogno di scoprire cosa fosse corretto nella molteplicità di confessioni, e ho perso la nozione di chi fossi e in cosa credessi. Ho guardato all’ortodossia per risolvere la mia ricerca personale. Le risposte alle mie domande mi sembravano troppo astratte. Nonostante l’amicizia con degli intellettuali ortodossi, la mia sete spirituale rimaneva insoddisfatta”.
Un giorno ha ricevuto una lettera da un sacerdote cattolico in Pennsylvania, tale padre Garbolino, che la invitava ad andare in pellegrinaggio a Fatima in occasione del 50° anniversario delle apparizioni mariane. Non è riuscita ad andare, ma ha mantenuto per quasi 20 anni una corrispondenza con padre Garbolino. Nel 1976 è diventata amica di una coppia cattolica in California, con cui ha vissuto per due anni. “La loro pietà discreta e la sollecitudine nei confronti miei e di mia figlia mi hanno profondamente commossa”.
Nel 1982 Svetlana e la figlia si sono trasferite a Cambridge, in Gran Bretagna. “I miei contatti con i cattolici sono sempre stati naturali, tranquilli e incoraggianti”, ha ricordato. “Leggere libri importanti come quelli di Raissa Maritain [moglie di Jacques Maritain, nata in Russia e convertita al cattolicesimo] mi ha aiutato ad avvicinarmi sempre più alla Chiesa cattolica”.
Alla fine Svetlana ha deciso di aderire al cattolicesimo, ed è stata battezzata durante una Messa quotidiana. “Prima non mi sentivo disposta a perdonare e a pentirmi, e non sono mai riuscita ad amare i miei nemici. Oggi, però, mi sento molto diversa, vado a Messa tutti i giorni. L’Eucaristia è diventata viva e necessaria per me. Il sacramento della riconciliazione con Dio, che offendiamo, abbandoniamo e tradiamo ogni giorno, il senso di colpa e di tristezza che poi ci invade… tutto questo fa sì che sia necessario riceverlo spesso”.