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Nel Vercellese, una Vita di Cristo a grandezza naturale

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Luca Lorenzelli I Shutterstock

Caroline Becker - pubblicato il 27/08/19

A Varallo (provincia di Vercelli), si trova il “Sacro Monte” – uno dei più antichi e più grandi al mondo. All’interno di questo immenso santuario, 45 cappelle ospitano le rappresentazioni in scala 1:1 di episodi della vita di Cristo. Un realismo che colpisce.

Dissimulato su di uno sperone roccioso a 600 metri di altezza sopra la città di Varallo, il Sacro Monte cittadino è indubbiamente uno dei più impressionanti d’Italia. Quest’incredibile santuario si deve alla volontà di un francescano milanese del XV secolo, Bernardino Caimi, che al ritorno dalla Terra Santa – dove era stato Guardiano del Santo Sepolcro – espresse il desiderio di riprodurre i luoghi santi sulle pendici delle Alpi italiane. Mosso da sentimenti di carità, padre Bernardino voleva permettere ai pellegrini che non avevano i mezzi di recarsi in Terra Santa di effettuare una sorta di pellegrinaggio simbolico sul Sacro Monte di Varallo.

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Marcovarro I Shutterstock

E il religioso fece le cose in grande. Molto in grande. All’interno del santuario ci sono non meno di 45 cappelle, nonché un’immensa basilica ricca di più di 800 statue monumentali. L’obiettivo? Immaginare un percorso mistico e immerso nel quale il fedele potesse partecipare in maniera attiva.

Fu Gaudenzio Ferrari, architetto, pittore e scultore, a vedersi affidato l’incarico di realizzare questo capolavoro artistico e spirituale. Alla sua morte, nel 1539, diversi artisti piemontesi proseguirono la sua opera e arricchirono continuamente le cappelle. Per questo il Sacro Monte non cessò di evolversi fino al XIX secolo.

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Luca Lorenzelli I Shutterstock

Diviso in due parti, la prima è gestita come un giardino. Il percorso delle cappelle comincia con Adamo ed Eva, poi prosegue con la cappella dell’Annunciazione, della Visitazione e ancora del Sogno di Giuseppe. Tutti gli episodi della vita di Cristo fino al suo ingresso a Gerusalemme sono così evocati. Nella parte più urbana, in cima al Monte, invasa di palazzi e portici, l’architetto ha immaginato una riproduzione della città di Gerusalemme. Il pellegrino scopre qui una sequenza di cappelle dedicate agli episodi della Passione: la Cena, la preghiera nell’orto degli ulivi, la crocifissione e la deposizione nel sepolcro.

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Jack1986 I Shutterstock

Altre cappelle supplementari arricchiscono il percosro, come quella consacrata all’altare di san Francesco. È all’interno di quello che, secondo la tradizione, Bernardino Caimi avrebbe celebrato le prime messe sul Monte. Più lontano, la cappella del Santo Sepolcro è in assoluto la prima approntata sul Monte: essa riproduce, per esplicita volontà del fondatore, il sepolcro di Gesù a Gerusalemme. In ultimo, un’altra è dedicata a Carlo Borromeo: il santo vescovo di Milano si sarebbe infatti recato sul monte e una cappella sorge sul luogo del suo soggiorno.

Fonte d’ispirazione per numerosi Monti all’epoca della Controriforma, il Sacro Monte di Varallo resta uno dei più riusciti e dei più impressionanti mai realizzati. Per scoprire una selezione delle cappelle e delle loro incredibili decorazioni, cliccate sulla galleria:

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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