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Madre Teresa di Calcutta: oggi è il suo compleanno ed è a lei che chiediamo un dono

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Paola Belletti - pubblicato il 26/08/19

Nel 109mo della sua nascita terrena le parole della Superiora generale delle Missionarie della carità ci ricordano cosa c'era al centro del cuore di Madre Teresa e in cosa dobbiamo imitarla.

Nella traduzione a cura di Asia News leggiamo il messaggio di Suor Prema, superiora generale delle Missionarie della Carità, pubblicato proprio in occasione del centonovesimo compleanno di Gonxha (Agnese) Bojaxhiu, futura Madre Teresa di Calcutta.

Vorrei condividere con voi le mie riflessioni su una convinzione della Madre: “Dio non mi ha chiamato per avere successo. Egli mi ha chiamato per essere fedele”. Mi meravigliavo di come la Madre accettasse il successo e il fallimento con la stessa serenità e contentezza. Ella non si preoccupava del successo, della ricchezza, della gloria e del potere. Ella sapeva che Dio l’aveva chiamata e che Dio è sempre fedele. La cultura albanese l’ha educata a mantenere la parola data, persino a costo della propria vita. La Madre era fedele a ciò che sua madre le aveva insegnato. Era fedele alla promessa battesimale di servire Dio nella Chiesa cattolica. Era fedele alla sua chiamata di appartenere solo a Gesù come suora. Era fedele alla chiamata di Dio a servirlo nei più poveri tra i poveri in India e in tutto il mondo. Poneva piena fiducia nella Provvidenza di Dio per tutto quello di cui aveva bisogno nel suo servizio. Amava fedelmente tutti e non ha mai chiuso il suo cuore a nessuno, soprattutto a coloro che la ferivano. La sua fedeltà nei momenti facili e in quelli difficili è stata benedetta da Dio con straordinaria fecondità. È diventata difensore del diritto alla vita dei bambini abortiti, abbandonati e disabili. È diventata la Madre dei non voluti e di coloro che venivano considerati inutili e un peso per la società. È diventata un’icona dell’amore tenero e premuroso di Dio. Era fedele nel dedicare se stessa al servizio più umile, tanto che nel 1985 il segretario generale delle Nazioni Unite Perez de Cuellar l’ha definita “La donna più potente al mondo”. Nostra Madre carissima, oggi, nel giorno del tuo compleanno, ti chiediamo di donarci una parte della tua fedeltà a Dio e ai più poveri tra i poveri.

Aveva ragione il Santo Padre. Avremmo continuato a chiamarla Madre e come a una madre avremmo continuato a chiederle favori, aiuti, miracoli.

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La foto, scattata l'8 novembre 1988 a Johannesburg, mostra Madre Teresa con un bambino. AFP



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Ho un amico, in particolare, che si è rivolto a lei più di una volta in momenti dolorosi e critici della sua vita di uomo sposato e da lei ha ottenuto durissimi segni di luce e verità per la propria vita. Non è stata proprio lei a definirsi la santa per chi si trova nell’oscurità, pronta a ottenere grazie di luce? Un autorevole patronato, il suo, acquistato per la vastità del deserto che ha attraversato in vita.

Sono considerazioni mie personali, nulla di originale credo, ma azzardo perché sento che il Signore vuole parlarmi oggi attraverso questa santa (e in miriadi di altri modi). Il momento di massima aridità e oscurità, il momento dell’abbandono totale, vero e percepito in tutta la sua asprezza, è per ogni anima, da Cristo stesso in giù, il culmine dell’amore del Padre per noi. E’ sulla croce, mentre muore, che Cristo fiorisce come Salvatore. E’ da lì, ridotto a quel modo dalla Passione, che diventa non solo il più efficace mediatore tra noi e il Padre, ma espressione totale e compiuta dell’amore di Dio. Egli è il Figlio suo Prediletto, e Dio non ha bisogno di sinonimi per variare il discorso. Con i nomi dice la verità, svela volti e cuori, disegna destini.




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Madre Teresa ha potuto vivere la coincidenza tra il prossimo e Cristo non solo nei poveri più reietti, ma anche in se stessa perché impoverita del bene più prezioso che avesse mai potuto sperimentare: l’intimità con il Signore. Con quel sasso vicino al cuore – sebbene sempre abitato da Dio, un cuore alimentato da preghiera costante, adorazione, vita sacramentale –  si è accostata agli altri amandoli sconsideratamente, felice e indifferente, dell’indifferenza santa che insegna S. Ignazio. Il successo non era mai a tema perché la vittoria definitiva c’è già stata. (Cristo è già risorto e nella Chiesa dal sabato pomeriggio è già domenica)

E la sua forza, quella che le chiediamo di dare anche noi proprio come dice la Superiora della congregazione, la sua virtù più ammirabile è stata rimanere fedele. La sua fedeltà era specchio di quella di Dio, lo dice nel messaggio Sister Prema: sapeva che Dio è sempre fedele.

Signore Gesù, donaci la stessa fedeltà di Santa Teresa e il suo coraggio di lasciarci spogliare di tutto, perché vogliamo essere pronti per il vestito più bello. Di fatto è già domenica.


CRISTO CORONATO SPINE

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