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Quanta frutta dovrebbe mangiare ogni giorno un bambino?

FOOD

By Shestakoff | Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 20/08/19

E se per raggiungere la giusta quota di porzioni proponessimo ai bambini della frutta da bere? Vediamo quali sono le opzioni a nostra disposizione.

di Francesco Gesualdo e Giulia Cinelli

Quanta frutta dovrebbe mangiare ogni giorno un bambino (e anche un adulto)? Le scienze della nutrizione raccomandano almeno 2-3 porzioni di frutta al giorno. Una porzione corrisponde a una mela, una pera, 2-3 mandarini, 2 kiwi.
E se per raggiungere la giusta quota di porzioni proponessimo ai bambini della frutta da bere? È una buona idea per variare durante la giornata o in settimana. Vediamo quali sono le opzioni a nostra disposizione.

La spremuta d’arancia

Si tratta della più classica bevanda a base di frutta. La spremuta d’arancia è un concentrato di nutrienti utili. In particolare, come è noto, contiene una marea di vitamina C, che contribuisce, tra l’altro, alla guarigione delle ferite, all’assorbimento del ferro e al funzionamento del sistema immunitario.
A tal proposito, la vitamina C contenuta nella spremuta d’arancia può essere davvero utile per prevenire – o addirittura curare – le infezioni stagionali? Purtroppo dobbiamo sfatare questo mito. Innanzitutto, se assunta a raffreddore iniziato, la spremuta d’arancia (e la vitamina C in generale) non velocizza la guarigione. Se assunta quotidianamente, non riduce la frequenza delle infezioni, se non in alcuni soggetti particolari: chi pratica sport estremi, chi è esposto a freddo estremo (alla nostra latitudine non è un problema!) e chi fuma.
Infine, qualche consiglio per preparare una buona spremuta d’arancia. Non aggiungete mai zuccheri per addolcire la spremuta (nelle arance spremute c’è già zucchero a sufficienza!), ed evitate di filtrarla: in questo modo infatti si perderebbero le fibre del frutto spremuto, che svolgono tante funzioni utili (ad esempio, riducono l’assorbimento degli zuccheri e favoriscono l’attività intestinale).

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Frullati, centrifughe ed estratti

Altre tre possibilità per preparare frutta da bere sono i frullati, le centrifughe e gli estratti. C’è una differenza tra questi tipi di bevande:
• nel frullato la frutta viene sminuzzata con aggiunta di acqua o ghiaccio senza lasciare alcuno scarto;
• nella centrifuga il succo viene estratto dalla frutta con lame che ruotano ad un alto numero di giri, causando un riscaldamento che potrebbe portare alla degradazione di alcuni nutrienti (in particolare le vitamine);
• gli estratti, invece, usando un processo di spremitura a basso numero di giri, permettono di estrarre più succo, senza degradare le vitamine.


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Per frullati, centrifughe ed estratti si possono utilizzare sia frutta sia verdura. Rispetto alla spremuta d’arancia e ai frullati, nelle ultime due preparazioni le fibre vengono completamente separate dal succo. Tuttavia, non buttatele! Le fibre “espulse” dalle macchine possono essere riutilizzate per preparare, ad esempio, degli ottimi biscotti (con le fibre della frutta) o delle gustose polpette (con le fibre della verdura).

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Shutterstock-Dani Vincek

Succhi di frutta

Infine, se non riusciamo a preparare una bevanda fresca, anche i succhi di frutta possono essere una valida alternativa, con l’accortezza di scegliere prodotti preparati esclusivamente con il 100% di frutta, senza zuccheri aggiunti e possibilmente contenenti la polpa.
Qualsiasi sia la scelta della frutta da bere è importante non esagerare: non più di una porzione al giorno. E ricordiamo che la frutta fresca intera rimane sempre la scelta migliore!

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO SUL MAGAZINE MULTIMEDIALE A SCUOLA DI SALUTE

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