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Ricordi le Trasfigurazioni che Dio ti ha donato nella vita?

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By Alliance Images/Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 06/08/19

Era Lui in quei giorni e in quelle circostanze; Lui splendente della luce degli amici, delle persone che ci hanno voluto bene, di quel paesaggio, di quel mare, di quella musica. Era Lui vestito di Luce.

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.

Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. (Lc 9,28b-36)

“Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”. Ho avuto la fortuna di passare un’intera settimana proprio sul monte Tabor, e in quei giorni mi aggiravo su quell’altura cercando di cogliere nella luce del sole e nello splendore delle pietre qualcosa che si avvicinasse almeno lontanamente a quello che hanno vissuto Pietro, Giacomo e Giovanni quel giorno con Gesù. Sapevo bene che la mia era un’ingenuità, ma questa esperienza vissuta da loro la reputavo e la reputo così decisiva che avevo desiderio di non sprecare quei giorni se non facendo incetta di luce. Si ha sempre molto bisogno di luce quando poi bisogna attraversare il buio. Lo scopriranno anche questi amici di Gesù. Egli li aveva condotti fin lassù dando loro un’esperienza indelebile che non aveva il significato di una semplice predilezione, ma di un aiuto che avrebbero capito con il tempo. Certe cose belle, certi periodi belli, certi rapporti belli il Signore ce li da affinché poi possiamo anche vivere dopo cose difficili, facendoci coraggio soprattutto della memoria di ciò che in quei momenti ci ha fatto sentire amati e voluti. Alcuni brevi istanti della nostra vita sono delle vere e proprie trasfigurazioni. Esse sono lì non per poi vivere di rimpianti ma per affrontare le cose difficili. E non bisogna nemmeno pensare come Pietro che certe cose debbano durare per sempre. La vita è scendere dal quel monte. “«Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva”. Il grande proposito che la festa di oggi ci fa fare è quella di riconoscere o ricordare le Trasfigurazioni che Dio ci ha donato nella nostra vita. Era Lui in quei giorni e in quelle circostanze; Lui splendente della luce degli amici, delle persone che ci hanno voluto bene, di quel paesaggio, di quel mare, di quella musica. Era Lui vestito di Luce.
Luca 9,28-36
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