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Gesù ha donato a questa suora una preghiera di 8 parole per essere un “incessante atto d’amore”

SUOR STRINGE ROSARIO AL PETTO

By Anneka | Shutterstock

Larry Peterson - pubblicato il 06/08/19 - aggiornato il 06/12/22

Molti di noi potrebbero usare questa preghiera come modo per riuscire ad arrivare alla fine della giornata

Pierina Lorenzina Betrone era nata a Saluzzo il 6 aprile 1903, figlia di Pietro Betrone e Giuseppina Nirino, che possedevano un panificio. Pierina era la seconda delle loro sei figlie. Era in salute e cresceva bene, ed era gentile e divertente. Nessuno avrebbe mai immaginato che potesse essere scelta da Gesù per essere una delle Sue amate “Anime Vittime”.

Dopo un’infanzia normale, Pierina diventò adolescente. Era assidua nella vita di preghiera e devota al Rosario. Un giorno, a 13 anni, stava andando a fare delle commissioni per la madre quando ebbe un’esperienza che descrisse come un’esplosione di preghiera dal suo giovane cuore. Si fermò e da dentro le vennero le parole “Mio Dio, ti amo!” Venne avvolta da un senso di intensità spirituale, e quel momento fu l’inizio del suo rapporto speciale con il Signore.

Il giorno della festa dell’Immacolata Concezione, Pierina si dedicò alla Beata Vergine. Tornando al banco dopo aver ricevuto la Comunione, sentì chiaramente le parole: “Vuoi essere mia?”

Non comprese bene cosa stesse accadendo, ma quel momento fu così intenso che scoppiò a piangere. Tra le lacrime e senza sapere bene cosa le succedeva rispose “Sì”.

Pierina sapeva di essere chiamata alla vita religiosa. Sembrava trovarsi sempre davanti degli ostacoli mentre cercava di essere ammessa in ordini non claustrali, ma non disperò, credendo che Gesù la stesse preparando per il progetto che aveva per lei. A 21 anni riuscì finalmente a entrare in un ordine.

Il suo confessore, don Accomasso, si rese conto che era fatta per un ordine di clausura e le consigliò di entrare nel Convento delle Clarisse Povere (Ordine dei Francescani Cappuccini) di Torino. Pierina entrò in convento il 17 aprile 1929. Dopo la preparazione e il periodo di discernimento, il 28 febbraio 1930 prese i voti assumendo il nome di suor Maria Consolata.

Gesù la guidava nel suo percorso spirituale e nella vita che voleva conducesse. Come indicava il suo nome, sarebbe diventata la consolatrice del Suo Sacratissimo Cuore. A Torino, inoltre, la Madonna è venerata proprio con il titolo di Consolata. Lo stesso giorno in cui ricevette il velo sentì le parole: “Non ti chiamo per qualcosa di più di questo: un incessante atto d’amore”.

Suor Maria Consolata pronunciò i voti perpetui l’8 aprile 1934. Lavorò nascosta dal mondo come cuoca, portinaia e ciabattina. Il 9 novembre dello stesso anno scrisse che “Gesù le stava rivelando le intime sofferenze del Suo Cuore provocate dall’infedeltà delle anime a Lui consacrate”.

Arrivò il momento in cui suor Maria Consolata iniziò ad avere l’ardente desiderio di compiere riparazione per i peccati del mondo. Scrisse che Gesù le disse “Non pensare a me come a un Dio duro, perché sono innanzitutto un Dio d’amore”.

In quel periodo Gesù diede a suor Consolata la preghiera che voleva che tutti recitassero da quel momento in poi: “Gesù, Maria, vi amo! Salvate le anime”. La religiosa iniziò a recitarla continuamente. Gesù le aveva detto che nei termini di quella preghiera veniva espresso “un incessante atto d’amore”.

Suor Maria Consolata soffrì molto per la tubercolosi. Nel 1939 scrisse: “Il mio destino è morire a piccoli pezzi”. La religiosa affrontò sofferenze terribili fino al decesso, avvenuto il 18 luglio 1946, quando aveva 43 anni.

La suora ha scritto pagine e pagine di citazioni di Gesù, il suo Signore e Salvatore, e sono tutte documentate. Il 6 aprile 2019, Papa Francesco ha dichiarato venerabile Maria Consolata Betrone.

“C’è una splendida supplica, una breve preghiera che nostro Signore ha dato a suor Maria [Consolata] Betrone. Dice: ‘Gesù e Maria, vi amo, salvate le anime”. È molto semplice, ma ha un gran peso” – Madre M. Angelica di EWTN.

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