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Parliamo di sesso e di quello che sentiamo (e nascondiamo) noi donne

WOMAN

Public Domain

Catholic Link - pubblicato il 31/07/19

di Silvana Ramos

Qualche giorno fa una buona amica mi ha fatto leggere un articolo (che raccomando di leggere più di una volta) che per molte ragioni mi è rimasto nella testa e nel cuore. Oggi finalmente sono riuscita a riordinare un po’ le idee su questo tema di cui credo si parli ancora poco.

L’articolo è in inglese e si intitola Let’s talk about sex and what we keep hush hush (Parliamo di sesso e di quello che nascondiamo). È scritto in forma anonima (posso immaginare il motivo), e parla un po’ della doppia vita (so che sembra duro) che conducono alcune (molte) ragazze cattoliche per paura di quello che diranno gli altri, delle proprie sensazioni e dei propri desideri.

Il paragrafo precedente sembra un po’ inquisitorio: ragazze, doppia vita, desideri… Credo che sia importante mantenere questi termini non con l’intenzione di giudicare, ma con quella di esporre cosa accade quando la religione diventa un atteggiamento e non un rapporto vissuto con Dio.


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L’articolo parla di ragazze cattoliche single (non è che quelle sposate siano esenti) che si nascondono e si riempiono di sensi di colpa e vergogna per le tentazioni della carne a cui spesso cedono: masturbazione, pornografia, rapporti sessuali prima del matrimonio.

Il grado di disagio che provano nei confronti di se stesse e il peso di sentirsi giudicate è tale che se lo confessano è a un sacerdote, cosa purtroppo poco frequente.

Portano sulle spalle un peso così notevole che finisce per condurle a una doppia vita perché sembrerebbe che non ci sia altra via d’uscita, ovvero agli occhi della comunità cattolica a cui appartengono ostentano purezza, partecipando anche a iniziative sul tema, ma poi la storia è diversa.


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1. Un peso troppo grande

WORKOUT
Halfpoint | Shutterstock

Portare tutto questo sulle spalle risulta un carico molto pesante a ogni livello – spirituale, psicologico e sociale. Credo che sia dovuto in primo luogo al tabù che come cristiani abbiamo ancora sul sesso. Non riusciamo a capire come qualcosa di così bello e piacevole possa risultare una benedizione in un momento ed essere in un altro negativo e schiavizzate al punto da impedirci perfino di vivere la vita nella sua pienezza.

Non cercheremo di spiegare questo mistero in questo post. Cercheremo invece di offrire alcune riflessioni che possano aiutarci ad essere più autentiche nella nostra vita, ad accettare con maggior naturalezza le reazioni del nostro corpo e a essere umili per riconoscere queste fragilità, che tutte condividiamo visto che condividiamo la stessa natura.




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2. Siamo umane

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By fizkes/Shutterstock

Siamo donne, a cui il Creatore ha affidato il compito e il grande dono di portare in grembo un’altra vita. Non siamo esseri spirituali asessuati. Viviamo un ciclo riproduttivo che dobbiamo conoscere e riconoscere per capire meglio chi siamo e come cambiano le nostre emozioni e i nostri desideri.

Dobbiamo capire che i rapporti sessuali portano piacere, un piacere bello, e che non c’è niente di male a saperlo e a riconoscerlo. Come tutto ciò che provoca piacere, è attraente e si può disordinare. È importante sapere che lo si può confidare a un sacerdote in Confessione e che non è necessario scendere in particolari perché Dio sa già tutto. Che l’unico modo di combattere il disordine è procedere mano nella mano con Dio, perché le nostre forze sono scarse. Non si tratta di non avere mai pensieri impuri, ma di accettarci in modo naturale comprendendo perché si presentano e cosa provocano nel nostro organismo. Di capire che se si è profondamente innamorati la natura e l’amore stesso generano un’attrazione irresistibile.

3. Il sesso è bello, ma non è la cosa più bella

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Shutterstock-Lisa S.

Avere rapporti sessuali con una persona che si ama è bello, ma può anche essere disastroso. Allo stesso modo, avere rapporti sessuali passeggeri può essere molto piacevole, ma le conseguenze di quegli atti possono essere altamente pregiudizievoli.

Può essere che due giovani che si amano profondamente e che si sposeranno sicuramente cedano alla tentazione e si amino in modo più puro di una coppia in cui ciascuno cerca l’altro solo per necessità o per sfruttarsi a vicenda. Queste intenzioni si radicano nel cuore dell’uomo, e per riconoscerle serve non solo saggezza, ma anche forza e aiuto per rialzarsi.

La sessualità è bella, ma anche complessa. Dobbiamo capirlo, dobbiamo comprendere la nostra fragilità per poterci avvicinare con umiltà al Signore e chiedergli, mediante l’intercessione di Nostra Madre, di aiutarci non solo a conquistare la purezza, ma anche ad avere compassione di noi stessi (il che non significa affatto condiscendenza) e ad affrontare questa battaglia mano nella mano con Lui.




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4. Imparare a conoscersi

Prendre soin de son corps
© Shutterstock

Per capire un po’ meglio le nostre sensazioni è importante conoscere il nostro corpo. Conoscere i metodi naturali di pianificazione familiare non ha senso solo per essere responsabili nei confronti della nostra fecondità e poter decidere quanti figli possiamo e vogliamo avere.

È innanzitutto uno strumento per poter sapere cosa accade nel nostro corpo e sapere che gli ormoni che ci inondano avranno qualche effetto su ciò che proviamo e che questo effetto risponde a un ciclo, per poterci preparare. Capendo questo, è molto più semplice farsene carico. Comprendere la propria natura di donna e non sfidarla senza senso è molto più utile di quanto si crede.




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5. La misericordia di Dio è reale

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Dio ti ha creato donna, e ti ha creato per sovrabbondanza d’amore. Comprende la nostra natura fragile, e la sua misericordia è reale. Odia il peccato, ma ama il peccatore. Ti amerà sempre, stanne certa. Al di là di rispettare “le regole”, inizia a costruire un rapporto con Lui.

Fagli visita, parla sinceramente con Lui, nutriti del Suo corpo, accostati al sacramento della Riconciliazione, resta al Suo fianco. Ogni volta che cadi cerca di tornare a Lui, con fiducia, pazienza e umiltà. Non sei sola nella tua lotta.

Vedrai che, come dice l’articolo, la fragilità e la tentazione della carne sono frequenti. Molte delle tue amiche vivono sicuramente la stessa cosa, perché è quello che viviamo tutti. Condividi le tue esperienze e trova coraggio nelle amicizie vere, quelle che ti portano a Dio per calmare il tuo spirito e trovare la forza per ritornare sulla buona strada.

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