Mi ha dato invece quello che mi serviva per guarire.Compio cinquant’anni. Mezzo secolo. C’è solo da ringraziare. E’ stato quello che è stato: guardando indietro, è stato tutto un dono. Tutto adesso è semplice da capire, chiaro anche quand’era buio. Ed è presto detto. Vengo dai campi di barbabietole, dai giardini di fichi e dagli argini senza fine, proprio sotto al Po. Ma ho nel sangue il vino e l’olio e il legno duro di Ascoli: nei muscoli, nelle ossa e nell’anima la forza degli antichi piceni, capaci di resistere a tutto, perfino ai Romani. Sono ignorante ed irruento come un longobardo, ma sincero e tenace fino alla fine, come un contadino di Castignano. Il mio spirito ha masticato i sassi. Qualcuno l’ho anche digerito. Ho messo da parte una montagna di difetti e un mare di errori: sono il mio capitale. Nessuno me lo ruberà.

Il Signore è stato buono: non mi ha mai dato nulla di quello che volevo, di quello che cercavo. Mi ha dato invece quello che mi serviva per guarire. E siccome sono uno sciocco, manesco e caratteriale, me l’ha dato poco per volta, con dolcezza, nell’unica sequenza che potevo capire, con “una buona misura, pigiata, scossa e traboccante”. Prima mi ha dato una figlia, poi una moglie, poi un figlio da servire e proteggere, da amare e benedire finché avrò vita. Ogni cosa, lascia un segno. Ma il Signore è buono. Io ho visto e testimonio: a chi chiede nel Suo Nome, Egli dà. Non quello che si chiede, ma quello che davvero serve per guarire.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA ALESSANDRO BENIGNI