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Il latte fa male ai bambini? No!

FOOD

Oksana Kuzmina - Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 30/07/19

Guida all’uso del latte vaccino: ecco cosa c’è da sapere.

di Mirella Domenica Elia

Nell’alimentazione umana, nonostante possa essere utilizzato latte proveniente da diverse specie animali come pecora, capra e asina, quando si parla di “latte” ci si riferisce sempre a quello di mucca. Il latte vaccino rappresenta anche l’alimento che viene scelto come prodotto di partenza per realizzare, con tutte le opportune modifiche, i cosiddetti “latti di formula”, specifici per il bambino nel 1° anno di vita.
Già questo ci fa capire quanto il latte vaccino sia un alimento caratterizzato dalla presenza di nutrienti importanti nelle diverse fasi dell’età evolutiva e dell’età adulta.

Cosa contiene?

Il latte vaccino contiene i macronutrienti principali (proteine, grassi e carboidrati) in una giusta proporzione.
Le proteine del latte vaccino sono definite nobili perché costituite da amminoacidi essenziali, che sono fondamentali per costruire le proteine dell’organismo.
I grassi del latte vaccino presentano un giusto equilibrio tra saturi (che forniscono energia), monoinsaturi e polinsaturi (che invece hanno una funzione strutturale).
I carboidrati sono costituiti prevalentemente da lattosio, uno zucchero che oltre a svolgere una funzione energetica rappresenta anche la fonte primaria di galattosio, un importante componente strutturale dei tessuti nervosi nell’uomo.
Tra i micronutrienti presenti, come minerali spiccano il calcio e il fosforo, presenti nel rapporto favorevole per un assorbimento ottimale, ma anche potassio, sodio e magnesio e, come vitamine, soprattutto quelle del gruppo B (utili per la crescita e per il metabolismo energetico) D, A e, in misura minore, C ed E.




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Quanto assumerne durante la giornata?

Secondo le linee guida del Ministero della Salute si raccomanda l’introduzione di latte vaccino solo dopo l’anno di vita, ove non sia ancora in corso l’allattamento materno, con un limite massimo di assunzione di 400 ml al giorno, per evitare un’eccessiva assunzione di proteine. Un eccesso di proteine, infatti, è associato all’insorgenza dell’obesità infantile. Un giusto apporto di proteine facilita invece l’assunzione degli altri alimenti nella razione giornaliera per garantire apporti adeguati di ferro, vitamine e fibre.

L’Alta Qualità definisce il latte fresco pastorizzato proveniente da allevamenti selezionati e controllati, con una miglior salvaguardia dei principi nutritivi.
In commercio esistono tipi di latte con differente presenza di grassi (scremato o parzialmente scremato). Per i bambini è sempre consigliabile l’assunzione di latte intero, perché la presenza di grassi è fondamentale per l’assorbimento delle vitamine liposolubili come la vitamina D, la vitamina A e la vitamina K.

Il latte fa bene a tutti?

Ci sono poche controindicazioni reali all’assunzione di latte: in particolare quando è presente una intolleranza al lattosio o un’allergia alle proteine del latte vaccino. In caso di intolleranza al lattosio, esistono in commercio i latti “ad alta digeribilità” o delattosati o “latti HD” che consentono l’assunzione di questo alimento.
In caso di allergia alle proteine del latte vaccino spesso vengono utilizzate bevande alternative provenienti da soia, avena, riso, convinti che possano essere dei validi sostituti del latte. Ma occorre ribadire che non sono l’alimento ideale nella dieta del bambino per la scarsa presenza di proteine, grassi, vitamine e soprattutto per la bassa biodisponibilità di calcio nonostante sia prevista l’integrazione di questo minerale.




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QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO SUL MAGAZINE MULTIMEDIALE A SCUOLA DI SALUTE

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