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Dio mi chiama perché anche gli altri vedano che Lui è qui

ABORTION,PLANNED PARENTHOOD,NEW YORK

Jeffrey Bruno

Fraternità San Carlo Borromeo - pubblicato il 29/07/19

La madre di un sacerdote in missione chiede: "Ho l'impressione che i nostri figli vadano incontro a un martirio. Come li preparate?". In una società ostile a Cristo la risposta è portare, come popolo, l'esperienza di un Dio vivo in mezzo a noi.

di Paolo Sottopietra

Durante un incontro recente con i genitori dei nostri seminaristi, una delle mamme presenti mi ha detto: “Ho l’impressione che i nostri figli vadano incontro a un martirio. La persecuzione ideologica e mediatica è già una realtà in tanti luoghi in cui la Fraternità san Carlo è presente. Dovranno lavorare in una società che è contro di loro. Come li preparate ad affrontare queste condizioni?”. È una domanda che ci accompagna costantemente.


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Sono convinto che la prima e fondamentale attenzione che dobbiamo avere nell’opera educativa che svolgiamo sia quella di radicare le persone in un rapporto vivo con Cristo. Un prete è innanzitutto un uomo, secondo la provocatoria definizione di don Giussani. Ma un uomo diventa compiutamente tale nell’esperienza di un rapporto personale con Dio, che metta tutta la sua vita sotto la luce della vocazione. Il senso della vita è Dio che mi chiama.
Lo sviluppo delle capacità e delle doti di ciascuno, l’acquisizione di competenze di ogni tipo, anche teologiche, l’accrescimento della cultura personale sono aspetti preziosi di un itinerario umanizzante che desideriamo valorizzare in sommo grado. È bello infatti studiare perché fa crescere. Ma ciò che siamo chiamati a portare nel mondo è qualcosa di ben più radicale.
Qualche anno fa, Benedetto XVI ci ha invitati a proporre ai seminaristi un’esperienza di vita che riattivi in loro le dimensioni più proprie dell’essere uomini, quelle che i cristiani delle prime generazioni chiamavano “sensi spirituali”. Realizzare la propria umanità significa aprirsi all’esperienza viva della fede. Diventare uomini significa conoscere e amare un Dio che ha il volto e il nome di un uomo, che è presente tra noi, che ci ha amati per primo. Un Dio che ora ci manda ad altri uomini con il compito di dire loro che tutto questo è realtà.

ROSARY,40 DAYS FOR LIFE,NEW YORK CITY
Jeffrey Bruno

La nostra vita ha valore solo perché è vissuta come risposta alla sua chiamata. Se un uomo è consapevole di questo, sarà anche preparato ad affrontare i tribunali della mentalità dominante. Potrà essere deriso e calunniato, potrà tremare davanti alla violenza delle ingiurie ed essere privato di tutto, ma non perderà la fierezza di dirsi cristiano.




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Forse queste possibilità un po’ ci spaventano, ma non siamo soli. Ci accompagna un popolo che condivide con noi la stessa fede e la stessa speranza, e siamo parte di una casa che ci ha accolto.
Vogliamo perciò educare ciascuno dei nostri seminaristi a un amore sincero alla Chiesa, al movimento di Cl dal quale nasciamo e alla Fraternità san Carlo. Un uomo che ama la sua casa e la sua famiglia entra infatti nel mondo con una solidità diversa: generoso e lieto nei tempi sereni, quando è chiamato a spendersi per costruire, coraggioso e fermo quando deve dare prova della sua fedeltà nei momenti bui.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA FRATERNITÀ SAN CARLO

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