Il dramma del poliziotto è iniziato nel novembre 2018, mentre esplorava una zona boschiva di Tarazá, Antioquia, nel nord-est della Colombia, dove i guerriglieri di sinistra dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) avevano seminato molte mine antiuomo. La sua funzione consisteva nell’ispezionare insieme a un labrador i percorsi dei contadini e degli sradicatori manuali di coca per evitare che questi calpestassero le mine.
Secondo i rapporti della Polizia Nazionale, Tara, una labrador addestrata a individuare questo tipi di esplosivi, si è accorta della mina, ma non è riuscita ad avvisare il padrone, che è schizzato in aria, ha perso i sensi e dopo quattro giorni di coma e altri 14 in terapia intensiva si è risvegliato senza le gambe e senza rendersi conto di cosa fosse realmente successo quel 10 novembre.
Poco dopo la sfilata militare in cui è stato divulgato il suo caso, il quotidiano El Tiempo ha rivelato che quando José Fernando si è reso conto che non avrebbe più potuto camminare normalmente ha sorpreso i medici e la famiglia dicendo: “In questo momento non ho le gambe, ma posso dire con grande orgoglio che Dio mi ha regalato le ali”.

Il quotidiano ha reso noto che quando gli è stato chiesto dei suoi aggressori il giovane ha dimostrato un ammirevole senso di perdono dicendo: “Dio mio, perdono chi ha fatto questo perché non lo meritavo. E ti chiedo, Dio, di perdonarli e di perdonare me, perché ho bisogno di Te”. Il poliziotto ha aggiunto di aver perdonato i terroristi “perché anche se mi hanno tolto i piedi non mi hanno tolto i sogni”.
Carvajal Rueda lavora ora come comunicatore in una stazione radio della Polizia Nazionale a Bucaramanga, la sua città d’origine, e pronuncia conferenze in scuole e università sul superamento personale e il rispetto della vita, mentre nelle reti sociali mostra messaggi di motivazione ai giovani partendo dal suo dramma personale.