Quelle parole, «un tempo di ritiro», pronunciate in modo così diretto, gli accendono qualcosa nella mente e nel cuore. In Padre Jacques, va nascendo sempre più uno sguardo vigile, attento, volto non tanto a capire come cavarsela, quanto a vivere l’incontro con “l’altro” dal volto minaccioso come occasione di comunione con Cristo.
Ma come si fa a cercare Dio negli occhi di un nemico così terribile, pauroso, che ti vuole ammazzare proprio a causa della tua fede?
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«Amate i vostri nemici»
Solo il silenzio e la mitezza ispirati da Gesù possono aprire un varco laddove i racconti e le immagini di questi miliziani parlano di morte, uccisioni e devastazioni. Un silenzio che attinge alla Parola: «Amate i vostri nemici».
Da qui nasce e può ergersi uno sguardo a quell’altro che non cede alla tentazione di una condanna di disumanità, da qui si apre una via del tutto nuova ed inaspettata. Padre Jacques scopre una parte umana nel trattamento che questi jihadisti gli riservano, via via inanellandogli altre domande, “Chi sono? Cosa cercano? Quali contraddizioni si portano dentro queste persone? Perché non mi hanno ucciso?”. Chissà come deve essergli risuonata dentro la motivazione della “liberazione” dei Cristiani di Qaryatayn così voluta direttamente dal Califfo Al-Baghdadi: “Perché non avete portato le armi contro i musulmani”.
“Non sono dei nemici per noi”
Ancora una volta, la ferma adesione alla Parola di Cristo, al messaggio evangelico che non si fregia di violenza, né si persegue attraverso di essa, è la risposta che porta salvezza (in questo caso più che mai), vita nuova a chi la ascolta con cuore sincero e la vive con radicalità fino in fondo. Anche quando è a rischio la propria vita. Anche quando si tratta di difendersi da chi minaccia la propria esistenza e quella di tante persone care. E proprio quella Parola di Cristo «Amate i vostri nemici» sembra lasciar intendere che, varcata la soglia della paura, abbandonato ogni senso di possesso e inoltratisi nelle acque placide dell’Amore, colui che prima ci appariva come nemico, ci appare così come egli è, ad immagine e somiglianza di Dio.
Impossibile e folle solo a pensarlo in una circostanza del genere! Pazzo e provocatorio a scriverlo – mi si dirà. Eppure, “se la bocca parla dalla pienezza del cuore”, non saprei come altro interpretare se non come praticabile e vera questa via sentendo lo stesso padre Jacques che, pensando a coloro che lo hanno rapito, perseguitato, minacciato di morte e distrutto quanto di più caro aveva in Siria (monastero di Mar Elian compreso) afferma con placida e chiara fermezza: “Sono nostro popolo. Non sono dei nemici per noi”.
Seguiranno ulteriori contributi audiovisivi ad integrare l’intervista qui pubblicata solo parzialmente.

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