Dopo l’interruzione dell’alimentazione il 42enne simbolo francese – e non solo – della battaglia contro l’eutanasia è tornato alla casa del PadreÈ morto Vincent Lambert, l’uomo tetraplegico da oltre 10 anni a cui – per una decisione dei tribunali francesi – era stata tolta dal 3 luglio l’alimentazione e le cure che lo mantenevano in vita. La decisione è stata presa contro la volontà dei genitori e con una interpretazione fin troppo estensiva della legge: «Vincent Lambert non è in fin di vita – spiegava all’indomani della sentenza Jean Paillot, uno degli avvocati dei genitori dell’uomo –. Il semplice fatto di essere disabile giustifica l’arresto di cibo e idratazione? Sarebbe una discriminazione nei confronti delle persone con disabilità».
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Anche l’ONU si era mobilitata, tramite la Convenzione per i diritti delle persone disabili, ed inizialmente la procedura di sedazione profonda che avrebbe portato alla morte di Lambert era stata scongiurata, ma la Cassazione ha deciso diversamente, e anche se tecnicamente ci sarebbero stati aspetti su cui controbattere, ormai le conseguenze – tragiche – si sono svolte interamente e Vincent è tornato alla casa del Padre, dove certamente non soffrirà più di fame o di sete.
La reazione della Santa Sede
“Abbiamo accolto con dolore la notizia della morte di Vincent Lambert. – dice il direttore “ad interim” della Sala Stampa Alessandro Gisotti – Preghiamo affinché il Signore lo accolga nella sua Casa ed esprimiamo vicinanza ai suoi cari e a quanti, fino all’ultimo, si sono impegnati ad assisterlo con amore e dedizione. Ricordiamo e ribadiamo quanto detto dal Santo Padre, intervenendo su questa dolorosa vicenda: Dio è l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale ed è nostro dovere custodirla sempre e non cedere alla cultura dello scarto”.