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Elettroshock e “lavaggio del cervello”? Le verità sull’inchiesta di Reggio Emilia

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Gelsomino Del Guercio - Silvia Lucchetti - pubblicato il 05/07/19

I media nazionali, hanno detto alcune cose sbagliate sull'inchiesta "Angeli e demoni", relativa agli abusi sui bambini strappati alle loro famiglie

Giornali, televisioni e politici hanno dato molte attenzioni negli ultimi giorni all’inchiesta sui presunti abusi su minori in provincia di Reggio Emilia. Si è parlato dell’elettroshock inflitto ai bambini per manipolare i loro ricordi, di un sistema per togliere minori alle loro famiglie e darli in affido ad altre e della presunta complicità del sindaco di Bibbiano, accusato dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio di aver fatto «affari con i bimbi tolti ai genitori».

18 arresti

Sono state emesse 18 misure cautelari. Tra le persone agli arresti domiciliari ci sono Andrea Carletti, ii sindaco di Bibbiano, uno dei comuni dell’Unione, la responsabile dei servizi sociali dell’ “Unione Val d’Enza” e anche tre psicoterapeuti del centro “Hansel e Gretel” di Moncalieri, specializzato in abusi su minori e che era affidatario dei servizi di psicoterapia per l’ “Unione Val d’Enza”. Tra quelle che hanno ricevuto la sospensione dai loro incarichi ci sono diversi psicologi e assistenti sociali che lavoravano per l’ “Unione Val d’Enza”.

Le cose da sapere

Ora che i contorni dell’inchiesta “Angeli e demoni” si stanno chiarendo, scrive Il Post (1 luglio)in un interessante articolo, si sono però capite meglio alcune cose: che non ci sono stati casi di elettroshock, per esempio; che il sindaco di Bibbiano non aveva avuto niente a che fare con i presunti abusi e che gran parte delle intercettazioni riportate dai giornali arrivano da situazioni delicate e richiedono molta attenzione per essere capite e contestualizzate.


ABUSE

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L’elettroshock

Gli stessi giornali che avevano parlato di elettroshock si sono poi corretti nei giorni seguenti, spiegando che la funzione dell’apparecchio trovato dai carabinieri era stata fraintesa. Non era un apparecchio per l’elettroshock – una terapia ormai molto rara e che si può eseguire solo in pochi casi – e non poteva essere usato per trasmettere scariche elettriche ai pazienti: era invece di un apparecchio usato nell’ambito della psicoterapia EMDR, una tecnica utilizzata e rispettata dalla comunità scientifica, che permette di mandare ai pazienti stimoli acustici e tattili. I “due fili” di cui hanno parlato i giornali sono collegati a due manopole che vibrano (Il Post, 1 luglio).

Il sindaco

Negli ultimi giorni è stato però chiarito che Carletti non aveva niente a che fare con il presunto giro di affidi e manipolazioni sui bambini. Ha scritto Repubblica che venerdì il capo della procura di Reggio Emilia Marco Mescolini ha spiegato meglio le accuse contro Carletti: «Risponde solo di abuso d’ufficio e falso. Gli viene contestato di aver violato le norme sull’affidamento dei locali dove si svolgevano le sedute terapeutiche, ma non è coinvolto nei crimini contro i minori».

La violenza sessuale

Anche l’accusa di violenza sessuale viene ridimensionata: sarebbe avvenuta da parte di terzi e non degli affidatari. Certamente nell’inchiesta rimangono molti aspetti preoccupanti, come quella riguardante la manipolazione di alcuni disegni e dichiarazioni dei minori che poi sono stati utilizzati per l’allontanamento dalla famiglia (Next Quotidiano, 1 luglio).




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Il rischio di essere “rapiti dalla giustizia”

La vicenda appare estremamente complessa ed è ancora tutta da chiarire: resta però forte la preoccupazione per i gravissimi danni che potrebbero essere stati inflitti ai minori e la sofferenza delle famiglie di origine che, forse ingiustamente, hanno subito questo strappo dolorosissimo.

L’inchiesta “Angeli e Demoni” ha richiamato immediatamente alla mente di molti, per una vicinanza temporale, la fiction andata in onda ad aprile scorso su canale 5: “L’amore strappato“, diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo, con protagonisti Sabrina Ferilli ed Enzo De Caro. Il film è liberamente ispirato ad una storia vera narrata nel libro: “Rapita dalla Giustizia” dalla vittima Angela Lucanto, insieme a Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri. La vicenda racconta il terribile ed ingiusto distacco di una bambina di sei anni dalla sua famiglia per un grave errore giudiziario. Tutto inizia il 24 novembre 1995 quando, per colpa di una falsa accusa di pedofilia mossa da terzi contro il padre, la piccola viene prelevata da scuola e affidata ad una casa-famiglia. Il padre finisce in carcere, ma nel 2001 viene assolto anche in Cassazione. Nel frattempo la bambina è stata data in adozione a un’altra famiglia, e solo nel 2006 tornerà finalmente a casa sua.

La onlus “Centro Studi Hansel e Gretel di Torino” è la stessa implicata nell’inchiesta Veleno

L’inchiesta sull’attuale vicenda di Bibbiano avrebbe individuato un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro portato avanti sulla “pelle” dei bambini, allontanati dalle loro famiglie e sottoposti alle cure private della Onlus torinese “Centro Studi Hansel e Gretel di Torino”. La stessa al centro di un’inchiesta giudiziaria, ricostruita da Pablo Trincia e Alessia Rafanelli nel podcast “Veleno”, relativa alle vicende di una presunta banda satanica di pedofili (i cosiddetti “Diavoli della bassa modenese”), che alla fine degli anni Novanta portò all’allontanamento di 16 bambini dalle loro famiglie. Molti dei genitori accusati non hanno più rivisto i loro figli, alcuni si sono suicidati, altri sono espatriati: una storia drammatica. Nel 2014 si conclusero le indagini con l’assoluzione di metà degli indagati. Le psicologhe che all’epoca interrogarono i bambini facevano parte della “Hansel e Gretel”.

“Se abbiamo contribuito anche in minima parte a salvare dei bambini e le loro famiglie dalla tortura del ricordo indotto, una delle peggiori forme di abuso che si possa immaginare, siamo soddisfatti. I carabinieri ci hanno ringraziato, perché abbiamo fornito loro una chiave investigativa che prima non avevano”, ha rivelato Pablo Trincia. (Business Insider)



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Ci auguriamo che i media continuino a seguire attentamente e senza sensazionalismi questa dolorosa vicenda, e che la magistratura faccia presto chiarezza nell’interesse primario dei bambini coinvolti, molti dei quali ormai adolescenti. L’inchiesta “Angeli e demoni” dovrà contestualmente fare definitivamente luce su eventuali interessi: economici, politici, ideologici, pseudoscientifici, che ruotano intorno il sistema degli affidi nel nostro paese – che una statistica del 2010 effettuata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali stima in circa 40.000 – e che nulla hanno a che fare con la tutela dei minori.

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