Ursula von der Leyen, 60 anni, già Ministro per la Famiglia in Germania, è stata indicata come prossima presidente della Commissione Europea
Il Consiglio Europeo, l’organo che riunisce i capi di stato e di governo dell’Unione Europea, ha indicato la tedesca Ursula von der Leyen come prossima presidente della Commissione Europea, incarico al momento ricoperto da Jean-Claude Juncker. La nomina di Von der Leyen dovrà essere ratificata dal Parlamento Europeo, ma non dovrebbero esserci sorprese.
Von der Layen dovrebbe subentrare a Juncker l’1 novembre, insieme ai commissari che verranno selezionati nelle prossime settimane. Se von der Leyen otterrà l’incarico, sarà prima donna a ricoprire la carica di presidente della Commissione Europea.
Un medico in politica
Von der Leyen ha 60 anni ed è nata vicino a Bruxelles, in Belgio: suo padre lavorava come funzionario di alto livello alla Commissione Europea. Ha studiato medicina e a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta ha lavorato in una clinica di Hannover, in Germania. È entrata in politica nei primi anni Duemila con la CDU, il partito centrista di Angela Merkel. Ricopre ruoli di governo dal 2005: in particolare è stata Ministro per la Famiglia (Il Post, 3 luglio).
Il marito Heiko e i sette figli
E di famiglia se ne intende visto che un matrimonio saldo e sette figli. «Mio marito Heiko e io, nei nostri 18 anni di matrimonio, abbiamo dovuto imparare con il tempo cosa significa adattarsi alle diverse situazioni professionali e assumerci insieme le responsabilità familiari», diceva in un’intervista a Famiglia Cristiana (3 luglio).
Maternità e lavoro
Tra le sue battaglie quella per far conciliare meglio maternità e lavoro. «È un ostacolo che lo Stato dovrebbe rimuovere», spiegava l’allora ministro, «aumentando l’offerta di assistenza all’infanzia e di scuole a tempo pieno e attuando una politica fiscale che riduca le tasse per le famiglie con prole. Cosa che ora non succede perché il prelievo fiscale è calcolato soprattutto sulla base del reddito, indipendentemente dal numero di figli. Questo risparmio potrebbe essere investito riducendo l’orario di lavoro per consentire più tempo a casa».