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Il profondo significato della modestia nel vestire, secondo 3 Dottori della Chiesa

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Aleteia - pubblicato il 02/07/19

Non si tratta solo di non essere futili o provocanti, ma anche di onorare Dio per la bellezza e l'eleganza

Il sito statunitense National Catholic Registerha accolto l’inizio dell’estate nell’emisfero nord, il 21 giugno, con un articolo di Susanna Spencer, che ha conseguito un post-lauream in Teologia presso l’Università Francescana di Steubenville, su una grande virtù in genere meno associata alla stagione delle giornate lunghe, del caldo e ovviamente dell’uso di un abbigliamento molto più minimalista rispetto all’inverno: la modestia nel vestire.

“Solo quando ho saputo che la modestia era una virtù ho trovato una risposta ragionevole e soddisfacente a quello che significa davvero vestirsi con modestia. Per comprendere la modestia nel vestire come virtù, diversa dalle altre forme di modestia, mi sono rivolta a tre Dottori della Chiesa: San Tommaso d’Aquino, San Francesco di Sales e Sant’Alfonso Maria de’Liguori”.

San Tommaso d’Aquino intendeva la modestia come parte della virtù della temperanza, che ci aiuta a moderare i nostri desideri. Per lui, essere modesti nel vestire è essere onesti nell’apparenza esteriore, cosa che si applica a uomini e donne. Come vestiamo trasmette agli altri informazioni su chi siamo. San Tommaso cita anche un altro santo, Ambrogio, che diceva che “il corpo dev’essere ornato in modo naturale e senza affettazione, con semplicità”, senza il superfluo.




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San Francesco di Sales offre un consiglio simile quando parla della proprietà nel vestire, sottolineando che essere puliti e ordinati è una questione di rispetto per se stessi e per gli altri, e che quindi è una mancanza di rispetto nei confronti del prossimo vestirsi in modo inadeguato, ma al contempo si devono evitare vanità ed eccessi. “La modestia e la semplicità sono senz’altro i migliori ornamenti della bellezza e la migliore riparazione alle sue mancanze”.

Susanna Spencer osserva che “il punto interessante è che la modestia nel vestire vale sia per gli uomini che per le donne, e deve sottolineare la bellezza che Dio ci ha dato. Se la modestia è una forma di temperanza, allora se una persona è immodesta nel vestire è perché si veste senza moderazione”.

L’articolo ricorda che quella modestia virtuosa scarta l’“attaccamento smisurato a quello che usiamo” e dà agli abiti solo l’importanza che hanno, invitandoci a non spendere nell’abbigliamento più denaro del necessario, a non enfatizzare un comfort eccessivo e futile e a non dedicare troppo tempo a preoccuparsi della propria immagine e di quanto sia alla moda. Dall’altro lato, la temperanza chiede di non disprezzare l’abbigliamento al punto di cadere nella trascuratezza e nella pigrizia circa la propria immagine – alla fin fine è una questione di rispetto per il prossimo presentarsi davanti a lui con un aspetto adeguato, gradevole, pulito e ordinato.

È fondamentale anche curare la retta intenzione nel vestire, evitando di provocare gli altri e di indurli al peccato della lussuria. San Francesco di Sales aggiunge in questo senso che è perfettamente lecito agli sposi vestirsi in modo da risultare graditi l’uno all’altro, perché fa parte dell’amore sponsale risvegliare l’affetto reciproco. I single, sia uomini che donne, se vogliono essere modesti non devono suscitare lussuria o incentivo a peccare, sia intenzionalmente che per la frivolezza dell’ostentazione.

Quanto alla retta intenzione, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori chiarisce che i costumi locali hanno peso su quello che può essere considerato modesto o immodesto, e spiega che se una donna si veste in base ai costumi locali e non ha l’intenzione di portare nessuno alla lussuria per il modo in cui si veste, allora non sta peccando. L’autrice osserva che il buonsenso in ogni contesto può aiutare a prendere una decisione morale per quanto riguarda il modo di vestirsi.


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La modestia, però, non è solo evitare il peccato e il fatto di indurre gli altri ad esso. La virtù della modestia nel vestire è un contributo a una società più bella e decorosa, ed è un riflesso della Bellezza di Dio, che merita di essere onorata. In questo senso, Susanna Spencer osserva che durante la Santa Messa, ad esempio, è un gesto di maggiore reverenza nei confronti di Dio vestirsi in modo particolarmente elegante che andare vestiti in un modo qualsiasi, come se si stesse in camera propria o allo stadio. Non si tratta né di lusso né di futilità, ma di intenzione e contesto, che fanno parte della virtù della modestia nel vestire.

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