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Va bene non far niente in vacanza?

SEA, COUPLE, RELAX

Pair Srinrat | Shutterstock

Dolors Massot - pubblicato il 02/07/19

Affrontare bene i giorni di riposo è un'arte. Ecco qualche suggerimento per approfittarne ed essere più felici

Quante volte abbiamo detto “Non vedo l’ora che arrivino le vacanze per non far niente!” Questo “non far niente” può essere interpretato in vari modi, ma hanno tutti un denominatore comune: aspiriamo a riposare.

Il riposo è un bene che rigenera il corpo e lo spirito. Quando siamo stanchi, lo spirito ha difficoltà a svolgere i vari compiti. Quando abbiamo riposato tutto sembra più facile, il nostro cervello è sgombro e i neuroni hanno una capacità di collegamento superiore.

In questo periodo dell’anno, molti di noi sono al termine degli studi o del periodo lavorativo e aspettano con ansia le vacanze. Sognano il mare o la montagna, magari un viaggio… Ha senso allora non voler far nulla?

AMACA READING BOOK
Di wavebreakmedia - Shutterstock

Il non far niente ha senso quando è unito al “rimettere a punto il motore”. Per alcuni non far niente implicherà il fatto di godersi un sonno riparatore, qualche giorno per dormire le ore necessarie che abbiamo rubato al corpo in mesi di lavoro.

Per altri non far niente significherà rallentare il ritmo di lavoro frenetico sostenuto durante l’anno.

Il “non far niente” che tanto desideriamo si trasformerà – se vogliamo – in un tempo libero prezioso.

Vacare in latino indicava in epoca romana il “tempo in cui i soldati non sono di guardia o in combattimento”, e da ciò deriva il termine “vacanze”.

FAMILY
4 pm production - Shutterstock

Dopo la prima cura riparatrice del sonno, scollegati da Whatsapp e dal lavoro e una volta chiusa l’email professionale, come gestire quell’agognato “non far niente”? Ovviamente nel miglior modo possibile perché le vacanze siano un momento di arricchimento e di pienezza.

Pensate ad alcuni parametri:

La prima cosa è la famiglia

In vacanza possiamo prenderci cura meglio dei nostri cari: il coniuge, i figli, i nonni… Si tratta di dedicare loro del tempo, di avere magari quelle conversazioni che vanno al di là dell’orario in cui si vanno a prendere i nipoti a scuola o della lista della spesa, o semplicemente anche di stare solo insieme.

MOTHER RESTING
Sarahwolfephotography | Getty Images

Trovate l’occasione per momenti di riunione familiare apparentemente senza “ordine del giorno”: riuniti intorno alla tavola per chiacchierare distesi, senza altra pretesa che volersi bene e accompagnarsi. Mi viene in mente Gli Scorta, di Laurent Gaudé, un bel romanzo breve che descrive magistralmente i pranzi in riva al mare con nonni, genitori, nipoti, zii, fratelli e cugini.

Lasciate che i bambini giochino e scoprano la natura

La mia famiglia e altri animali, di Gerald Durrel, è un libro spassoso in cui l’autore narra le proprie avventure familiari nell’isola di Corfù. Mi sembra una lettura idonea.

San Giovanni Paolo II ha letto varie volte quest’opera, e diceva che lo rilassava molto.

FATHER AND SON
Shutterstock
<b>Hacer competiciones de lucha</b><p> Mis muchachos ya son lo bastante grandes como para poder infligirme daño de verdad. Si alguna vez aprenden a colaborar entre ellos, estaré perdido. Los varones, por la razón que sea, estamos programados para estrechar nuestros vínculos a través del juego físico, así que sienta bien luchar en plan wrestling a menudo con tus hijos, incluso si ya van empezando a llevar las de ganar.

Riposare significa cambiare occupazione

Una volta che si dorme, non ci si deve mettere in ghingheri per andare in ufficio né uscire di corsa per portare i bambini a scuola, arriva il momento di impiegare le vacanze in qualcosa che ci arricchirà. Pensate alle cose sia spirituali che materiali: preghiera, lettura di un libro spirituale, tempo per la meditazione e il riposo dell’anima, e magari per far visita a un eremo e far compagnia a Gesù nel tabernacolo… A livello materiale sport, cucina, una sfida che avete sempre sognato…

San Josemaría Escrivá diceva che riposare significa anche cambiare occupazione. Non vuol dire non far niente nel senso di rimanere a letto o sul divano quasi in stato vegetativo, ma fare quello che non ci è permesso durante l’anno e che ci piace. Cambiando occupazione rinnoviamo l’attenzione e coltiviamo aspetti che ci danno felicità e ci rendono più completi.

ASIA I ADAM, PODRÓŻ AUTOSTOPEM
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Tenete conto che ogni persona pensa in modo diverso. Il commerciante non vuole parlare, l’intellettuale non vuole vedere documenti, la casalinga non vuole stare in cucina… Cambiare compito è un buon metodo per cambiare occupazione, come può esserlo rimanere a casa e dedicarsi alle occupazioni che in genere pesano: ordinare i vestiti invernali, fare dei lavori…

Stare in vacanza significa non fermarsi? No. Lasciate uno spazio per la solitudine, scoprite il silenzio tanto difficile da trovare quando siamo circondati dal rumore.

MOTHER AND SON
By fotosparrow | Shutterstock

John Steinbeck, Premio Nobel autore di tante opere famose, diceva che “l’arte del riposo è una parte dell’arte di lavorare”. Bisogna saper trovare l’equilibrio, e riposare non significa perdere tempo, ma rilassarsi per riprendere le forze in vista del prossimo anno lavorativo.

Buone vacanze!

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