L’anno ecclesiale segue per molti versi il susseguirsi delle stagioni, e segue un ritmo che parla all’animaIl mondo naturale che ci circonda sperimenta un continuo cambiamento di stagioni, dalla primavera all’estate, dall’autunno all’inverno. È bellissimo osservarlo, e offre alla nostra anima una varietà che non fa mai annoiare.
Non sorprende che una realtà simile si sperimenti anche nell’anno liturgico della Chiesa cattolica.
Nell’antichità i cristiani seguivano il calendario ebraico, ma presto è diventato evidente che dovevano trovare una soluzione diversa. Lo hanno fatto innanzitutto scegliendo la domenica come loro “shabbat”, e poi commemorando ogni anno la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Era il momento più importante dell’anno per i cristiani, e tutte le altre feste sono state istituite in relazione agli eventi pasquali.
La Pentecoste e la venuta dello Spirito Santo sono state probabilmente istituite in seguito, perché coincidevano con altre feste ebraiche. Collegati a queste feste c’erano dei periodi di preparazione prima e dei giorni di festeggiamento dopo. Lo sviluppo è avvenuto gradualmente nel corso del tempo e variava in base alle tradizioni locali.
Quello che abbiamo ora nel Rito Romano della Chiesa cattolica è il culmine di quasi 2.000 anni di sviluppo, e l’anno è costellato dagli episodi della vita di Gesù Cristo.
La Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) divide l’anno liturgico attuale come sperimentato nella forma ordinaria del Rito Romano.
L’anno liturgico è composto da sei periodi:
Avvento – quattro settimane in preparazione alla celebrazione della nascita di Gesù.
Natale – si ricorda la Natività di Gesù Cristo e la sua manifestazione ai popoli del mondo.
Quaresima – un periodo di penitenza di sei settimane prima della Pasqua.
Sacro Triduo Pasquale – i “Tre Giorni” più santi dell’anno ecclesiale, in cui il popolo cristiano ricorda la sofferenza, Morte e Resurrezione di Gesù.
Pasqua – 50 giorni di celebrazione festosa della Resurrezione del Signore dai morti e del suo invio dello Spirito Santo.
Tempo Ordinario – diviso in due sezioni (una di 4-8 settimane dopo il Tempo di Natale e un’altra che dura circa sei mesi dopo il Tempo di Pasqua), in cui i fedeli considerano la pienezza degli insegnamenti e delle opere compiute da Gesù in mezzo al suo popolo.
Il mistero di Cristo, dispiegato nel corso dell’anno, ci chiama a vivere il suo mistero nella nostra vita.
Questo calendario liturgico varia in base al rito particolare della Chiesa cattolica. I cattolici orientali, ad esempio, non seguono questo stesso calendario, anche se il loro anno si concentra ugualmente sulla nascita e Resurrezione di Gesù. Quello che per i cattolici romani è il “Tempo Ordinario” viene definito da molti cattolici orientali “Tempo dopo la Pentecoste”. Il loro anno liturgico, inoltre, comincia spesso il 1°settembre, mentre quello dei cattolici romani non inizia fino alla fine di novembre.
Alla fin fine, indipendentemente dal rito, i cattolici possono sperimentare un rinnovamento spirituale annuale simile a quello della terra in base alle stagioni. Non è una coincidenza, e corrisponde a un desiderio interiore posto da Dio stesso e volto ad avvicinarci a Lui. Abbiamo bisogno di cambiamenti, sia nel mondo naturale che in quello spirituale. Nel corso dell’anno liturgico veniamo immersi nella vita di Cristo e rinnovati.