«L’unità della Chiesa è sempre in pericolo, da secoli. Ma alla fine ha sempre prevalso la consapevolezza che la Chiesa è e deve restare unita»
«L’unità della Chiesa è sempre in pericolo, da secoli. Lo è stata per tutta la sua storia. Guerre, conflitti interni, spinte centrifughe, minacce di scismi. Ma alla fine ha sempre prevalso la consapevolezza che la Chiesa è e deve restare unita. La sua unità è sempre stata più forte delle lotte e delle guerre interne».
Benedetto XVI interviene e ribadisce che «il Papa è uno, Francesco». Lo fa in un colloquio sul Corriere della Sera (27 giugno), che annuncia la prossima pubblicazione sul settimanale 7 della conversazione col Papa emerito.
Unità nelle diversità
Sono parole, scrive Vatican News (27 giugno), che rimandano al grande impegno a rafforzare la comunione ecclesiale che ha caratterizzato tutto il pontificato di Benedetto XVI, fino all’ultimo giorno del suo ministero petrino: «Rimaniamo uniti, cari Fratelli» – aveva detto nel suo ultimo discorso ai cardinali il 28 febbraio 2013 – in «questa unità profonda dove le diversità – espressione della Chiesa universale – concorrano sempre alla superiore e concorde armonia« e «così serviamo la Chiesa e l’intera umanità».
L’ultimo incontro
L’ultima che si sono visti i due Papi, almeno in vesti ufficiali, è stato in Settimana Santa, al monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Francesco ha raggiunto Benedetto per rivolgergli auguri di Pasqua.
«L’incontro – riferiva il portavoce vaticano Alessandro Gisotti – ha offerto anche l’occasione al Santo Padre di porgere, con particolare affetto, gli auguri di compleanno» a Joseph Ratzinger, che in quei giorni ha compiuto 92 anni.