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L’amarezza di mons. Cavina: non ce la faccio più, mi dimetto da vescovo

vescovo di carpi dimissionario

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/06/19

L'arcivescovo di Carpi è risultato estraneo ad un'inchiesta sul malaffare in città. "Ma la gogna mediatica a cui sono stato sottoposto non si è interrotta". Ecco chi lo aveva tirato in ballo

«Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo della diocesi di Carpi presentata da monsignor Francesco Cavina» e «ha nominato amministratore apostolico monsignor Erio Castellucci, arcivescovo metropolita di Modena-Nonantola».

Nella consueta formula essenziale utilizzata per le dimissioni di vescovi dal proprio incarico, la Sala Stampa vaticana ha così comunicato l’avvicendamento nella diocesi emiliana, che però non comporta per ora la nomina di un successore ma la reggenza affidata al pastore della Chiesa metropolitana vicina (Avvenire, 25 giugno).

Intercettazioni telefoniche

Dietro le dimissioni, c’è una inchiesta giudiziaria, alla quale però il prelato è risultato estraneo.

«L’aspetto più doloroso per quanto mi riguarda è che l’intera indagine si è contraddistinta per una diffusione mediatica, in tempo reale, di parte dell’attività degli inquirenti, anche quando si versava in pieno segreto istruttorio – afferma il presule nella lettera di addio – Si è arrivati a pubblicare anche il contenuto di telefonate legate al mio ministero sacerdotale ed episcopale. Successivamente, ottenuta la completa archiviazione della mia posizione, la gogna mediatica a cui sono stato sottoposto non si è interrotta».




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“Il Santo Padre ha accolto con dispiacere le mie dimissioni”

«Queste vicende – prosegue – mi hanno portato, dopo aver molto pregato e chiesto consiglio a persone sagge ed autorevoli, a maturare una sofferta decisione. Vi comunico, pertanto, che il Santo Padre, Francesco, dopo ripetute richieste, ha accolto in data odierna, con dispiacere, le mie dimissioni da Vescovo».

Quanto scritto da monsignor Cavina nella lettera sulle sue dimissioni – riporta La Repubblica (25 giugno) si riferisce all’operazione “Mangiafuoco” condotta dai Carabinieri e coordinata dalla procura di Modena su un presunto giro di malaffare locale – tra appalti pilotati, favoreggiamenti e voto di scambio in vista delle elezioni comunali a Carpi – nell’ambito della quale comunque i pm avevano chiesto l’archiviazione per il vescovo.


MONSEIGNEUR PHILIPPE BARBARIN

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L’inchiesta

La vicenda era diventata oggetto di un’inchiesta giornalistica de L’Espresso (29 gennaio 2019). Scriveva il settimanale:

Di certo possiamo riportare quanto ci ha rivelato una fonte investigativa bene informata: «La curia è attenzionata», sono state le sue parole. Attenzionata non vuol dire indagata. Ma è certo che i fari dei detective siano puntati anche verso il palazzo in cui vive monsignor Francesco Cavina. Cavina, classe ’55, è arrivato nella diocesi di Carpi durante il pontificato di Ratzinger. Il prelato è stato uno dei collaboratori più stretti del predecessore di Francesco presso la segreteria di Stato della Santa Sede.

Il settimanale poi arrivava ad ipotizzare un’ «asse» per pilotare un appalto tra la Curia e uno degli indagati, il vicesindaco uscente di Carpi Simone Morelli. E poi parlava di una interferenza del vescovo nella nomina del vertice della potente Fondazione cassa di risparmio di Carpi.




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“Spero che ora si abbassino i riflettori”

In realtà tutto si è rivelato vaporoso poiché la posizione del vescovo è stata archiviata. Dunque monsignor Cavina non c’entra nulla con il malaffare. Ma lui, a quel punto, non se l’è più sentita di andare avanti. «Ho ritenuto di fare un passo indietro esclusivamente per l’amore che porto a questa Chiesa locale alla quale ho cercato di dare tutto quanto era nelle mie possibilità».

«Spero, in tale modo – è la chiosa della missiva – che ora i riflettori si spengano e sia restituita alla diocesi la necessaria tranquillità per compiere la sua missione e a me la serenità e la pace per dedicarmi alla sola ragione per la quale ho donato la mia vita al Signore: annunciare ai fratelli le meraviglie del Suo amore».




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