di Mauricio Montoya
Il Vangelo ci dice che dobbiamo essere luce e sale della terra, ma sappiamo davvero cosa significa? Essere luce ed essere sale è qualcosa che riguarda la vita, che fa sì che nulla sia uguale, è donare la propria libertà e volontà perché non siano più le nostre ma quelle di Dio. Vediamo qualche implicazione del fatto di essere sale e luce:
1. Essere luce in un mondo pieno di oscurità
“Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio”. Il cristiano è sempre una luce accesa dal fuoco dello Spirito, fuoco che arde e purifica tutto ciò che gli si avvicina. È per questo che in una società piena di tenebre che vogliono contagiare di oscurità tutto il resto il credente dev’essere una luce forte che illumina e deve saper rimanere acceso anche quando la sua fiamma è attaccata da rifiuti e indifferenza.
2. Il cristiano sa sempre di amore
Quello di un cristiano dev’essere un cuore che non si chiude se gli viene fatto un danno, che non si indurisce di fronte al maltrattamento della società; un cuore che non perde il suo sapore ma lo contagia. Ogni figlio di Dio è chiamato a dare gusto, sapore, gioia, speranza e amore a tutti, anche se lo hanno ferito.
3. Essere una luce che altri vogliono costantemente spegnere
Viviamo in un mondo pieno di stravaganze che vuole contagiare tutti con la sua oscurità, al punto che la luce dà fastidio agli occhi, e per questo motivo diventa necessario spegnerla o nasconderla.
Il credente dev’essere luce che illumina ogni oscurità, che riesce a illuminare anche l’angolo più remoto della vita di tutti gli uomini. Dev’essere, però, anche una lampada coraggiosa che sappia affrontare i tentativi di estinguerla e illuminare con più determinazione.
4. Ci sono momenti in cui si deve rimanere in silenzio
San Giuseppe è un uomo di profondo silenzio, umile. Come cristiani siamo chiamati a gridare al mondo il Vangelo, ma per far questo bisogna anche saper essere silenziosi, non rispondere agli attacchi del mondo con le sue stesse armi. Bisogna piuttosto rispondere con amore, con la testimonianza umile, con nobiltà e cuore mansueto, contagiando gli altri con la pace che solo Dio ci dona. Prudenza, fede, preghiera, silenzio, umiltà e amore sono fondamentali per vincere ogni battaglia.
5. Il cuore del credente non stanca e non si stanca
L’amore e la fede non permettono che il credente si lasci vincere dalla stanchezza della battaglia spirituale, ma gli danno la forza perché anche in mezzo ai litigi peggiori possa continuare a offrire la sua testimonianza e a contagiare l’amore, come dice San Francesco d’Assisi “dando amore dove non c’è”.
Negli scontri peggiori non vince chi parla più forte, chi ha più elementi contro l’altro, ma chi riesce a respingere l’odio, l’indifferenza e la malvagità rispondendo con amore silenzioso. Ricordate: il cristiano è luce e sale del mondo, per questo deve illuminare le tenebre e dare sapore a ciò che è insipido. Coraggio, l’avventura è appena iniziata, siete luce e nulla potrà spegnervi!