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Come si fa a non reagire di fronte al male?

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ByJacob Lund/Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 17/06/19

Non basta resistere dal reagire, ma bisogna fare una scelta uguale e contraria a ciò che ci suggerisce il male. È questa la grande lezione del Vangelo di oggi.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».(Mt 5,38-42)

“Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio”. A chi pensa che la fede cristiana è soprattutto per gli smidollati, forse dovrebbe leggere la pagina del Vangelo di oggi. Ci vuole un’immensa fortezza per non reagire al male, perché il male trova la sua forza soprattutto nelle reazioni. È così che tira fuori da noi scelte sbagliate, attraverso provocazioni che ci spingono più a reagire che a scegliere. Ha ragione il nostro Papa Francesco quando dice che lui diffida quasi sempre della prima cosa che gli passa per la testa davanti a un problema, perché il più delle volte è una reazione non una scelta saggia. Ma se il problema si limitasse semplicemente a resistere dal reagire, potremmo anche fare un bel respiro e tentare, ma il vangelo di oggi si spinge in maniera vertiginosa a fare molto di più: “se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due”. Non basta resistere dal reagire, ma bisogna fare una scelta uguale e contraria a ciò che ci suggerisce il male. È questa la grande lezione del vangelo di oggi. Non si vince il male solo resistendo alle sue provocazioni, ma rispondendo colpo su colpo e agendo in maniera contraria a ciò che ci suggerisce. Chi ti colpisce suscita in te come reazione un pugno? Allora tu rispondi dandogli l’altra guancia. Qualcuno si ostina prendersi un pezzo? Tu daglielo tutto. C’è chi ti costringe a fare con lui un miglio? Tu fanne con lui due. So bene che davanti a una richiesta simile dentro di noi nasce subito una domanda: ma in questo modo gli altri non se ne approfittano? Molto probabilmente si, ma il Vangelo non l’ho scritto io e voglio fidarmi che in questa logica suggerita da Gesù c’è un meglio che sfugge il semplice buon senso. Chi vive così forse alla fine si accorge che non soltanto Gesù aveva ragione, ma che non c’è altro modo di vincere il male se non smettere di pensare come lui ci suggerisce.
(Mt 5,38-42)
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