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Dov’è la Spugna Santa che diede da bere a Cristo per l’ultima volta?

Ponte Sant`Angelo

Viacheslav Lopatin | Shutterstock

J.P. Mauro - pubblicato il 14/06/19

Insieme alla Vera Croce e alla Corona di Spine, la Spugna Santa è una reliquia nota come “Strumento della Passione”

Ci sono molte reliquie sopravvissute nei 2.000 anni dalla vittoria definitiva di Cristo. Note come “Arma Christi” (“Armi di Cristo”) o Strumenti della Passione, questi importanti oggetti includono la Vera Croce, la Corona di Spine, i chiodi, la Santa Lancia e perfino la Spugna Santa.

Sono poche le fonti che hanno ripercorso la storia e i movimenti della Spugna Santa, ma Shawn Norris di Rome Across Europe – un sito che si concentra su tutto ciò che riguarda la conquista del continente europeo da parte dell’Impero romano – ha svolto un lavoro eccellente nel raccogliere tutte le informazioni disponibili al riguardo.

La Spugna Santa venne imbevuta di vino acido, probabilmente un vino economico o un aceto noto come posca, che veniva consumato dai soldati di rango inferiore e dagli schiavi e venne posto sulle labbra di Cristo proprio prima che consegnasse lo spirito al Padre. La Spugna Santa è menzionata in Matteo 27, 48, Marco 15, 36 e Giovanni 19, 29.

Si sa poco del destino della Spugna Santa nei 300 anni dopo la crocifissione. Quando Elena di Costantinopoli visitò Gerusalemme, tra il 325 e il 330, scoprì il luogo in cui Gesù era stato crocifisso sul Golgota. Mentre Elena stava praticando l’archeologia antica, si dice che la sua ancella abbia scoperto la Spugna Santa.

La Spugna venne portata a Gerusalemme, dove venne venerata, ma poi fu trasferita a Costantipoli perché fosse al sicuro dopo che i Persiani avevano occupato Gerusalemme all’inizio del VII secolo. A un certo punto in questo lasso di tempo la Spugna Santa tornò a Gerusalemme, perché Beda il Venerabile affermò di averla vista in un boccale d’argento in città.

Le prime tracce scritte sulla Spugna Santa si ritrovano negli scritti di San Sofronio, verso il 600. L’oggetto identificato come la Spugna Santa venne portato in Palestina, dove venne venerato nella Sala Superiore della basilica costantiniana. Qui San Sofronio la osservò, scrivendo in seguito:

Lasciatemi rallegrare
nello splendido santuario, il luogo
in cui la nobile imperatrice Elena
ha trovato il Legno divino;
fatemi salire su,
con il cuore sopraffatto dalla meraviglia,
e vedere la Sala Superiore,
la Canna, la Spugna e la Lancia.

Possa poi io guardare giù
la fresca bellezza della basilica
dove i cori dei monaci
intonano canti notturni di adorazione.

La reliquia venne poi acquistata da Luigi IX di Francia, che la portò nella sua patria e la ospitò nella Sainte-Chapelle di Parigi. Lì venne posta accanto alla Corona di Spine e ai frammenti della Vera Croce, fino a quando la Rivoluzione francese vide il saccheggio delle reliquie della chiesa. Questi oggetti vennero perduti per molti anni, ma poi furono restituiti alla Francia e ospitati nella cattedrale di Notre-Dame.

Oggi i frammenti della Spugna Santa sono ospitati in varie chiese romane: l’arcibasilica di San Giovanni in Laterano (macchiati di marrone per il sangue), la basilica di Santa Maria Maggiore, Santa Maria in Trastevere e Santa Maria in Campitelli.

Esiste una teoria alternativa secondo la quale Niceta fu responsabile del fatto di aver portato la Spugna Santa e la Santa Lancia a Costantinopoli dopo aver portato via le reliquie dalla Palestina. È possibile che non sapremo mai tutti i viaggi compiuti dalla Spugna Santa negli ultimi due millenni!

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