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«Sto soffrendo molto, ma voglio molto bene al Signore e alla Madonna»

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Fraternità San Carlo Borromeo - pubblicato il 11/06/19

Un sacerdote chiamato a portare il viatico a una signora in fin di vita ha incontrato un corpo sfinito dal dolore e due occhi luminosi, in attesa del Cielo.

di Emanuele Fadini

Un incontro significativo che conservo nella memoria di questo anno di missione avvenne l’estate scorsa, mentre ero a Broomfield, in Colorado, dove ero rientrato dopo l’ordinazione sacerdotale. Mi avevano affidato una richiesta urgente arrivata alla nostra parrocchia. Si trattava di portare il sacramento dell’unzione e il viatico a una persona in fin di vita. Lasciai immediatamente in sospeso quanto stavo facendo per rispondere alla richiesta. Nel breve viaggio in macchina pregai il rosario, affidando la persona che ancora non conoscevo alle mani di Maria. Le chiesi di ottenerle la grazia di poter ricevere i sacramenti prima di morire.




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Giunto alla casa, parcheggiai e suonai alla porta. Mi accolse una signora, vestita da infermiera. Mi fece entrare e mi accompagnò in casa, dalla madre, che trovai distesa sul divano, con alcuni macchinari medici vicino.
Era una signora di circa 70 anni, estremamente segnata dal dolore della malattia. Ogni minimo movimento le provocava un dolore lancinante in ogni parte del corpo. Ma nella memoria mi sono rimasti impressi soprattutto i suoi occhi luminosi. Mi presentai, dicendole il motivo della mia visita. Le impartii il sacramento dell’unzione, poi le diedi il Corpo di Cristo. Mi ringraziò perché le avevo portato il Signore.

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Non volevo aggiungere altro. L’anno precedente, da diacono, avevo assistito fr. Michael mentre impartiva l’unzione, e mi aveva affascinato la sobrietà del suo atteggiamento: la sacralità traspariva evidente dal rito e non andava offuscata da parole inutili.


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Così vivevo in silenzio la conclusione di questo momento. Però, di fronte alla luminosa letizia di questa donna, non potei trattenere quanto avevo in cuore. “Signora, lei ha molta fede…” . A queste mie parole, si rivolse a me, lentamente, guardandomi negli occhi, e rispose un sì certo e sincero, semplice e umile, espressione di una fede raffinata al fuoco del dolore. Infine aggiunse:

Sto soffrendo molto, ma voglio tanto bene al Signore e alla Madonna! Non so per quanto dovrò soffrire, ma sono felice che andrò presto ad incontrarli.

Porto nella memoria questo incontro. Poter assistere e servire questa figlia di Dio è stato un dono alla mia vita, al mio sacerdozio.

QUI IL LINK ORIGINALE PUBBLICATO DA FRATERNITÀ SAN CARLO

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