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Com’è il vostro rapporto con lo Spirito Santo?

PRAY
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Philip Kosloski - pubblicato il 08/06/19
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Lo Spirito Santo è un estraneo o una forza impenetrabile? Oppure è un amico e una persona da amare?La festa della Pentecoste ci offre un’opportunità unica per riflettere sul nostro rapporto con lo Spirito Santo. Delle tre persone della Santissima Trinità, lo Spirito Santo è spesso la meno compresa.

In un’omelia intitolata Il grande sconosciuto, San Josemaría Escrivá si sofferma su questo mistero e sfida i cristiani a esaminare il loro rapporto con lo Spirito Santo:

“Possiamo quindi considerare come rivolta a noi la domanda dell’Apostolo: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” Possiamo intenderlo come un invito a rapportarci a Dio in modo più personale e diretto.

“Purtroppo il Paraclito, per taluni cristiani, è il Grande Sconosciuto: è un nome che si pronuncia, ma non è un Qualcuno — una delle tre Persone dell’unico Dio — con cui parlare e di cui vivere”, continua Escrivá.

La Trinità è ovviamente uno dei più grandi misteri del cristianesimo. Come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica, “Non confessiamo tre dèi, ma un Dio solo in tre Persone: « la Trinità consostanziale »” (CCC, n. 253).

“Le Persone divine sono realmente distinte tra loro. « Dio è unico ma non solitario ». « Padre », « Figlio » e « Spirito Santo » non sono semplicemente nomi che indicano modalità dell’Essere divino; essi infatti sono realmente distinti tra loro” (CCC, n. 254).

Questo profondo mistero significa che possiamo sviluppare il nostro rapporto con la persona dello Spirito Santo e invocare il suo aiuto particolare nella nostra vita quotidiana. Non è un “estraneo” o una sorta di forza impenetrabile, ma una persona che possiamo amare.

Non è un concetto facile per la nostra mente umana, ma è una verità della nostra fede, qualcosa che dovremmo ponderare nel momento in cui celebriamo la festa di Pentecoste.

Chiedetevi: “Come vedo lo Spirito Santo? Quale ruolo ha nella mia vita? Amo lo Spirito Santo?”