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Zichichi: tutti coloro che hanno fatto grandi scoperte sono credenti

Antonio Zichichi

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 04/06/19

Lo scienziato torna ad avvicinare scienza e fede, parlando di "terzo big bang" e Leonardo da Vinci

Una vera e propria lectio magistralis in cui ha trovato spazio anche la fede. L’ha tenuta il professore Antonino Zichichi a San Miniato, provincia di Pisa, centro storico medioevale noto per essere uno dei paesi più fiorenti del distretto del cuoio toscano.

Lo scienziato – come riporta il quotidiano on line provinciale ilcuoioindiretta.it (2 giugno) – è stato ospite della Fondazione Istituto del Dramma Popolare di San Miniato, per un dialogo con il vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca, sul tema “Il complesso rapporto tra scienza ed etica: voci della cultura a confronto“, che si è svolto venerdì 31 maggio.

L’asteroide “Zichichi”

Per l’occasione Zichichi ha ricevuto anche un riconoscimento per la sua brillante carriera, costellata da sette scoperte, cinque invenzioni, tre idee originali che hanno aperto nuove strade nella fisica subnucleare. Si ricorda che l’asteroide scoperto nel 1986 porta il suo nome: 3951 Zichichi.


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“Un dono di Dio”

Tornando al dibattito – che aveva come sfondo la figura di Leonardo da Vincie i suoi geniali esperimenti – Zichichi non ha sottratto dalla sua lezione l’aspetto della fede. «Cos’è un esperimento? E’ porre la domanda a colui che ha creato il mondo: scienza e fede sono un dono di Dio», ha dichiarato Antonino Zichichi, che poi ha aggiunto: «La sfida della scienza moderna è lo studio dell’evoluzione della cosa più complicata si possa immaginare».

E cioè il cosiddetto terzo “Big Bang”, «il passaggio dalla materia di vita al minimo livello di ragione, alla materia di vita con il massimo livello di ragione. Quella che consente all’uomo di praticare il linguaggio, la logica e la scienza, noi ne siamo gli unici depositari».




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“Tutti credenti”

In vista di questa nuova sfida che tocca, oggi, alla scienza, Zichichi ha sentenziato: «Tutti coloro che hanno fatto grandi scoperte sono credenti», come a sottolineare che c’è qualcosa di non prevedibile nelle scoperte, che sfugge alla dimensione umana e che può intercettare meglio un credente anziché un razionalista ateo più ingessato sul suo pensiero privo dell’esistenza di Dio.

“Nessuna previsione”

«Tutte le grandi scoperte scientifiche – ha sostenuto lo scienziato durante un incontro a Piacenza l’1 giugno (Piacenzasera.it, 2 giugno)– sono state fatte senza che nessuno le potesse prevedere. Nessuno oggi è in grado di rispondere alla domanda: quale sarà la prossima scoperta? Come mai? La risposta è semplice, basta ricordare Galilei: colui che ha fatto il mondo è più intelligente di noi. L’unica strada per riuscire allora a comprendere la logica che regge il mondo è continuare a farsi delle domande. Una cosa è sicura, se nei nostri laboratori smettessimo di fare scoperte la tecnologia dei nostri posteri sarà la stessa della nostra, perchè queste scoperte sono il motore del progresso».




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