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Lo Stato di New York marcia per la vita fino al Campidoglio statale (FOTO)

MARCH FOR LIFE,NEW YORK,ABORTION

Jeffrey Bruno

Jeffrey Bruno - pubblicato il 04/06/19

Una folla record si è riunita per la più grande manifestazione pro-vita della storia di Albany

“Haley è nata alla 21ma settimana e aveva il 3% di possibilità di sopravvivere. Nello Stato di New York non era considerata un feto che potesse farcela”, ha affermato la sua mamma, Bethany Hoyt.

“Quando l’abbiamo portata a casa per la prima volta veniva nutrita via sondino. Non riusciva a camminare, non riusciva a parlare, e aveva quasi due anni. I medici hanno detto che probabilmente non avrebbe mai fatto niente di quello che riusciva a fare un bambino normale, ma Dio le ha dato la vita per un motivo. La realtà è che quando confidiamo nel fatto che il nostro Creatore sa le cose meglio di noi e diamo una possibilità alla vita Dio riesce a fare l’impossibile.

“Oggi ha quasi sette anni, cammina, parla, corre e gioca, e ora ci guiderà nel Giuramento di Fedeltà”, ha detto Bethany alla folla.

Il pubblico si è unito alla bambina mentre recitava il Giuramento all’ombra del Campidoglio dello Stato di New York, dove una legge approvata di recente garantisce fondamentalmente l’accesso senza restrizioni all’aborto durante tutto il periodo della gravidanza.

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Jeffrey Bruno

La IV Marcia annuale per la Vita dello Stato di New York è nata a seguito delle forti tempeste di neve dell’inverno del 2015 che hanno impedito a quasi tutti i partecipanti del Nord-Est di assistere alla Marcia per la Vita a Washington, D.C.. Le condizioni meteorologiche non hanno impedito agli abitanti dello Stato di New York di creare una marcia alternativa nella capitale statale, Albany.

Tra gli applausi scroscianti dei partecipanti, il presidente dell’evento, il pastore Joni Lupis, ha dichiarato: “Siamo newyorkesi, viviamo qui, e non ce ne andremo! Siamo pro-vita, siamo pro-Dio e combatteremo insieme per la vita!”

Quello che è iniziato come un incontro di una manciata di anime è ormai un evento moltitudinario, che mostra la forza delle convinzioni di tante persone ignorate dai legislatori.

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Jeffrey Bruno

I partecipanti, tra cui il vescovo Peter J. Byrne e molti altri sacerdoti e seminaristi dell’arcidiocesi di New York, si sono uniti per sostenere la vita dei più vulnerabili, confutando l’idea per cui la battaglia è finita.

Il direttore della campagna 40 Days for Life, Steve Karlen, si è recato a New York per l’evento, commentando: “I miei amici a casa hanno detto: ‘Che fai a New York? Non è uno Stato pro-vita!’ Tornerò e dirò loro: ‘Sono andato a New York e sono stato con i newyorkesi, e ho pregato con loro, e ho visto con i miei occhi che New York È PRO-VITA!’”

“Ci troviamo di fronte a una fortezza, una fortezza dell’aborto, come l’edificio che abbiamo davanti, ma ogni evento, ogni preghiera è come togliere un mattone, e questa fortezza sta crollando nel nome di Gesù”, ha dichiarato Denise Cappuccio, portavoce di Concerned Women of America.

Nello scorso anno sono state tracciate le linee di demarcazione nella Nazione, e il rafforzamento dell’attivismo pro-vita ha fatto intensificare il dibattito. Se in alcuni Stati i legislatori stanno facendo lobby per estendere l’accesso all’aborto, il punto di vista della gente comune è molto diverso. Dai numeri schiaccianti della Marcia per la Vita di Washington all’evento ALIVE NY a Times Square, fino alla Marcia per la Vita dello Stato di New York, le persone stanno facendo sentire la propria voce in modo senza precedenti. Ed è la preghiera di tanti, non le opinioni di pochi, che deciderà l’esito della questione.

Per ulteriori informazioni sulla Marcia per la Vita di New York, , cliccate qui.

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