Da un autorevole esponente della Cei, una dura presa di posizione contro eutanasia e a favore del diritto alla vita
«Il criterio di distinzione medico e dal punto di vista morale è ‘vivente’ o ‘non vivente’. Il momento in cui è vivente quella persona, qualunque sia la sua condizione clinica, va rispettata in qualsiasi modo. Non possiamo accettare che si inserisca il criterio di qualità della vita».
Mentre dall’Olanda si sta diffondendo la tristissima notizia dell’eutanasia ad una ragazza 17enne, arriva una dura presa di posizione contro la “dolce morte” di don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale di pastorale della salute della Cei, intervenuto ad un convegno ad Agrigento (Agensir ,4 giugno),.