Lo sportello di aiuto e accoglienza di Associazione Pro Terra Sancta a Betlemme sta facendo piccoli miracoli in un paese dove la situazione sanitaria è gravemente carente.
May è una sorridente ragazzina di 15 anni che vive con la sua famiglia a Betlemme. Fin da piccola ha sempre sofferto di una grave forma di strabismo.
“Ci siamo accorti dei problemi alla vista quando aveva appena tre anni – ci racconta la mamma Nour – Da quel momento ha sempre dovuto portare gli occhiali. Poi all’età di 13 anni gli occhiali non sono più stati sufficienti, i dottori ci hanno detto che si sarebbe dovuta operare o avrebbe perso definitivamente la vista”.
Nessun ospedale dei territori palestinesi era sufficientemente attrezzato per l’intervento; si erano quindi rivolti ad un dottore a Gerusalemme, ma anche lui aveva garantito solamente il 50% di riuscita dell’intervento. Cercando un secondo parere, i genitori hanno trovato un specialista giordano disposto ad operarla, ma i costi dell’operazione erano troppo alti. La mamma Nour fa lavori saltuari e suo padre Jad lavora a giornata come imbianchino: i loro stipendi non erano sufficienti per coprire le spese dell’intervento e della permanenza ad Amman.
Per questa ragione si sono rivolti, come tantissime altre famgilie in questi anni, allo sportello di ascolto e accoglienza messo a disposizione da Associazione pro Terra Sancta a Betlemme. Qui la responsabile dello sportello, Naila Nasser, ascolta, verifica le problematiche e le condizioni economiche e sociali di centinaia di famiglie bisognose della cittadina. Superata la fase di analisi e controllo, Naila si occupa di ricercare i fondi necessari per coprire le spese, attivando una rete di sostegno solidale composta di varie associazioni tra cui anche Associazione pro Terra Sancta, che riesce ad aiutare numerosi pazienti che, come May, necessitano di interventi importanti e molto costosi.