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La più grande acrobazia di Don Bosco fu lasciarsi guardare dalla Madonna

VIRGIN MARY

Mbolina | Shutterstock

Don Claudio Silvano Cacioli - pubblicato il 30/05/19

Per non inciampare e cadere nella vita abbiamo bisogno che ci sia qualcuno che ci guardi, ecco chi è Maria Ausiliatrice: una mamma che non ci toglie mai gli occhi di dosso.

Fin da bambino Don Bosco era affascinato nel vedere i saltimbanchi, artisti che giravano per le varie feste dei paesi vicini per divertire la gente e soprattutto i ragazzi con i loro numeri di acrobazia.
E, fra i diversi numeri di acrobazia, quello che affascinava di più il piccolo Giovannino Bosco era il camminare sulla corda!
Prova ne sia che molto presto anche lui ha provato a farlo davanti al tirando una vecchia corda fra due alberi davanti al cortile di casa su ai Becchi. Ma prova e riprova non riusciva a fare nemmeno qualche passo e subito si ritrovava per terra a gambe all’aria. Tranquilli non si faceva mica male, la corda era bassa come lui.
Quando finalmente un giorno, durante una grande festa paesana al termine dello spettacolo di un acrobata bravissimo ha trovato il coraggio di chiedergli quale fosse il segreto per camminare sulla corda, anzi di saltare e fare acrobazie molto difficili.


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L’artista sorrise davanti a quel ragazzino, immaginando che fosse una domanda come tante altre, ma Giovannino ha insistito talmente tanto che alla fine l’artista gli ha chiesto “Ma tu hai mai provato?”
E subito Giovannino gli ha spiegato tutti i suoi tentativi e soprattutto le continue cadute dopo solo un passo:

Io cerco di stare attento e concentrato, guardo bene la corda e i miei piedi per non sbagliare, ma niente ogni volta è la stessa storia, già al secondo passo mi ritrovo a guardare per aria. L’unica cosa che oramai ho imparato benissimo è cadere senza farmi troppo male.

Allora l’artista ha sorriso ancora di più e gli ha rivelato il suo segreto:

Non devi guardare in basso, non devi mai guardare la corda o i tuoi pedi, altrimenti perdi subito l’equilibrio. Guarda avanti, anzi guarda lontano, immagina un punto che vuoi raggiungere e vedrai che un po’ alla volta saranno i tuoi piedi a trovare la corda.
Don Bosco Torino – it
© it.donbosco-torino.org/

Non solo Giovannino ha imparato subito la lezione diventando lui stesso un bravissimo acrobata! Ma da quel giorno ha sempre applicato lo stesso segreto a tutti gli aspetti della sua vita, guardando sempre lontano per non inciampare nelle cose che davvero contano.
E dove guardava Don Bosco? Dove ci ha insegnato a guardare? Al Cielo, o meglio al Paradiso. Domani sarà vacanza proprio perché festeggiamo Gesù che sale Cielo, che torna a Casa dal suo Papà (oggi, giovedì 30 maggio, è l’Ascensione e per la Svizzera è ancora festività, mentre in Italia fa parte delle festività soppresse. Per questo motivo viene spostata alla domenica più vicina; per noi quindi domenica 2 giugno pv, NdR). Don Bosco però ha imparato un’altra cosa che nemmeno il famoso acrobata sapeva e l’ha insegnata a tutti noi.
Per non inciampare e cadere nella vita abbiamo anche bisogno che ci sia qualcuno che ci guardi!
«Guardami!» provate a pensare l’ultima volta che l’avete detto.


MARGHERITA, OCCHIENA, DON BOSCO

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Magari vi era finalmente riuscita una cosa per cui vi stavate allenando da tanto tempo, oppure semplicemente una cosa che non vi era mai riuscito di fare prima. In questo caso il tono della voce è allegro e trasmette entusiasmo. Altre volte invece il tono è più fermo, o addirittura aggressivo, e vogliamo a tutti i costi che quell’amico/a, con cui magari stiamo litigando ci guardi in faccia.
Poi ci sono le volte in cui il tono della voce è proprio dolce e l’invito a guardarci è per far vedere anche con il nostro sorriso che vogliamo bene, che siamo contenti, che abbiamo perdonato…
È giusto chiedere di essere guardati perché alcune cose le possiamo dire solo con gli occhi perché non troviamo le parole giuste, oppure perché in alcune situazioni le parole non si possono mica usare. Chiedete a don Alex e a don Marco di farvi vedere il grande quadro che Don Bosco ha fatto dipingere per la Chiesa di Valdocco. Al centro c’è proprio Lei, la Mamma di Gesù che ha uno sguardo dolcissimo. Vi ricordate il recital del Centenario dello scorso anno? Ecco il segreto che ci lascia Don Bosco, un gioco di sguardi.
Dove dobbiamo guardare noi per non inciampare nella vita? al Cielo.
E da chi siamo sempre guardati con infinita dolcezza? la Mamma di Gesù e Madre nostra.

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Public Domain

C’è una bellissima preghiera che da secoli viene usata come ultima preghiera della sera, proprio prima di andare a dormire.
I monaci e le monache la cantano in Chiesa immersi nel buio, solo con la luce di un’ultima candela che brilla davanti alla statua o all’immagine della Vergine Maria, anche i monaci hanno paura del buio, è la Salve Regina.


MOM AND SON

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Magari non la conosciamo bene come l’Ave Maria, oppure ci ricordiamo la scena di un famoso film ”Sister act”.
Eppure, questa preghiera ha delle parole bellissime. E ad un certo punto ci si rivolge a Maria, la Regina del Cielo, con queste parole: “Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.”
Che semplicemente vuol dire “guardami”, o meglio, “DAI MAMMA GUARDAMI!”
Oggi siamo qui in tanti proprio per ripetere con la stessa fiducia di Don Bosco queste parole a Maria Ausiliatrice.
Le chiediamo di guardarci in ogni momento della nostra vita, quelli belli e quelli difficili, e se anche ci capiterà di inciampare o perdere la strada ci penserà Lei ad aiutarci, ecco perché Don Bosco vuole che ci rivolgiamo a Lei chiamandola Maria Ausiliatrice, Maria che ci aiuta sempre!

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