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Conoscete il cardinale italiano che dominava dozzine di lingue?

Giuseppe Caspar Mezzofanti

Public Domain

Ray Cavanaugh - pubblicato il 27/05/19

Giuseppe Gasparo Mezzofanti parlava amarico, curdo, mongolo, sanscrito e perfino algonchino

Non sorprende che un cardinale italiano del XIX secolo conoscesse il latino e il greco, ma Giuseppe Gasparo Mezzofanti ampliò le sue conoscenze linguistiche imparando a parlare correntemente, tra le altre lingue, amarico, armeno, catalano, cinese, indostano, curdo, mongolo, russo, sanscrito e turco. La sua curiosità per il modo in cui gli altri comunicavano lo portò a studiare anche lingue oscure come l’algonchino.

Mezzofanti nacque a Bologna il 17 (alcune fonti parlano del 19) settembre 1774. Il padre, un falegname, non aveva ricevuto un’istruzione formale, ma era noto come uomo molto intelligente. Anche l’istruzione della madre era limitata, ma entrambi i genitori vollero assicurarsi che il figlio ricevesse la formazione migliore che potessero offrirgli.

Da ragazzo Mezzofanti imparò le lingue classiche e il tedesco, insieme allo spagnolo e ad alcuni dialetti americani indigeni dai Gesuiti che avevano trascorso del tempo nelle Americhe. Voleva diventare sacerdote, ma riuscì a completare gli studi a un’età in cui era troppo giovane per l’ordinazione. Avendo molto tempo a disposizione, si gettò nello studio delle lingue dell’Estremo Oriente.

Nel 1797 fu ordinato sacerdote e divenne professore di lingue all’Università di Bologna. Presto, però, perse l’incarico per essersi rifiutato di pronunciare un giuramento di fedeltà alla Repubblica Cisalpina, che governò buona parte del Nord Italia per un periodo di cinque anni.

Oltre ai disordini politici nella regione, la guerra infuriava in varie zone dell’Europa. Assistendo molti soldati feriti di varie nazionalità, Mezzofanti ampliò il suo repertorio di lingue europee. Nel periodo in cui fu bandito dall’attività accademica lavorò anche come insegnante privato di lingue.

Nel 1803, con la dissoluzione della Repubblica Cisalpina, tornò a Bologna. Nel 1808 perse anora una volta il posto per motivi politici, ma venne reinsediato sei anni dopo. Dal 1814 al 1831 insegnò in varie lingue, finché venne trasferito a Roma, dove lavorò per Propaganda Fide.

A Roma Mezzofanti sfruttò al massimo il suo talento linguistico. Visto che la città accoglieva pellegrini provenienti da tutto il mondo, c’era bisogno di un confessore che parlasse correntemente molte lingue. Nel caso insolito che si imbattesse in una che non conosceva iniziava a impararla.

Nel 1833 assunse il compito di custode principale della Biblioteca vaticana. Il 12 febbraio 1838 venne creato cardinale con il titolo di Sant’Onofrio al Gianicolo.

Durante il suo soggiorno a Roma giunsero vari uomini importanti che cercavano di mettere alla prova le sue capacità in una lingua o nell’altra. Non tutti erano uomini santi. Uno degli ospiti secolari era infatti Lord Byron, poeta britannico e icona romantica anch’egli esperto di varie lingue. Lui e Mezzofanti intrapresero una gara plurilingue che vide trionfare il cardinale.

A un certo punto, lo stesso Papa Gregorio XVI voleva mettere alla prova Mezzofanti. Nei giardini del Vaticano mise quindi una selezione di studenti internazionali. Mentre il Papa e il cardinale camminavano, gli studenti emergevano dalle loro posizioni e si rivolgevano a Mezzofanti nella loro lingua nativa. Il cardinale, a sua volta, “rispondeva a ciascuno con prontezza e proprietà, e continuava a parlare ora con l’uno ora con l’altro in tutte le loro lingue”.

Mezzofanti, morto a Roma dopo una lunga malattia il 15 marzo 1849, a 74 anni, non stabilì mai il numero delle lingue che parlava correntemente. In base alle testimonianze oculari e alle interviste degli studiosi, però, si può dire con un certo grado di affidabilità che parlasse molto bene almeno 30 lingue, europee, americane, asiatiche e africane. Ne dominava anche un’altra trentina, insieme a una serie di dialetti.

La capacità delle lingue umane di comunicare informazioni con varie sfumature è buona parte di quello che ci rende una specie particolare. In questo attributo umano fondamentale, il cardinal Mezzofanti raggiunse un orizzonte decisamente nuovo.

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