3 suggerimenti tratti dalla vita di un grand’uomo spesso oggetto di criticheCome sacerdote, ascolto molte critiche. Gli argomenti sono in genere vari – il volume del sistema di amplificazione, il rumore dei bambini durante la Messa, il punto in cui ho messo le candele sull’altare, una parola particolare che ho usato durante l’omelia, il modo in cui mi vesto… E le critiche non riguardano solo me. La gente mi dice anche ciò che non va nelle altre persone e nel mondo. In un certo senso, è un segno di rispetto il fatto che voglia essere onesta con me, e spero che abbia notato che non mi offendo.
Non è sempre stato semplice per me affrontare queste cose. Ricordo ancora quando ho iniziato a scrivere seriamente e a pubblicare articoli. Il feedback su Internet può essere tremendo. Certi commenti o attacchi personali mi infastidivano molto, ma poi ho notato qualcos’altro. Tutti vengono criticati. Come sacerdote e scrittore non sono certo l’unico bersaglio. Chiunque, in qualsiasi percorso di vita, viene messo in discussione, criticato e contraddetto, da amici, colleghi, clienti… Il motivo può essere il proprio stile genitoriale, quello che si compra, le persone di cui si decide di essere amici o con cui si esce – davvero qualsiasi cosa.
Oggi è la festa di San Bernardino, un francescano del XIV secolo vissuto nel nord d’Italia, e mentre leggevo la sua storia sono rimasto stupito da come quest’uomo umile venisse costantemente criticato. Quando aderì alla vita religiosa, il suo primo incarico fu quello di conquistare anime a Siena, e quindi veniva spesso criticato dagli abitanti. Lo criticava perfino la sua famiglia, imbarazzata dal fatto che avesse deciso di diventare un povero religioso anziché un uomo d’affari. Si dice che Bernardino assorbisse con grande calma insulti e critiche.
In seguito divenne un famoso predicatore, attirando folle di anche 30.000 persone che accorrevano ad ascoltarlo. Man mano che la sua statura cresceva, anche le critiche divennero più intense. Un nobile locale si offese per ciò che diceva e minacciò di imprigionarlo e farlo uccidere se non avesse cambiato i temi dei suoi sermoni. Venne poi denunciato come eretico e costretto a subire un processo davanti al Papa per difendersi. Alla fine riuscì a tutelare il suo buon nome, ma tra tutte le critiche stupisce come rimanesse sempre perfettamente calmo. Tutto quello che diceva era “Dio pensa a queste cose”.
Bernardino ci mostra come affrontare le critiche con gentilezza raccontando la storia di un abate e di uno dei suoi giovani monaci. L’abate disse al monaco di trovare un asino, che avrebbe montato mentre il giovane monaco lo affiancava a piedi. Quando stavano attraversando una città, un uomo si lamentò che l’abate stesse egoisticamente in groppa mentre il monaco doveva camminare nel fango. L’abate allora scese e fece salire il giovane monaco. Più avanti un uomo li vide e commentò che era molto strano che un uomo anziano dovesse camminare mentre un giovane stava sull’asino, visto che quest’ultimo avrebbe potuto portare entrambi. Anche l’abate salì allora sull’asino. Ancora oltre un uomo li vide e sottolineò che il fatto che un asino dovesse portare su di sé due uomini non significava certo trattare bene l’animale, e allora scesero entrambi. Un altro uomo li vide e disse che erano pazzi a non usare affatto l’asino. Bernardino voleva sottolineare che qualcuno in qualche luogo ci criticherà sempre per quello che facciamo, e che quindi non ci si deve preoccupare dell’opinione altrui.
Dalla vita e dagli insegnamenti di Bernardino si possono trarre molti consigli utili su come gestire le critiche:
Primo, prendere le critiche seriamente, ma non sul personale.
Ciò non vuol dire che si debba cambiare idea al primo accenno di un’opinione diversa, ma anche che non si deve cedere a una reazione difensiva. Bernardino andava tranquillamente avanti per la sua strada.
Secondo, se si è pensato bene alle proprie azioni non importa ciò che pensano gli altri.
Bisogna cercare buoni consigli, ascoltare la propria coscienza, prendere una decisione e non prestare attenzione a negatività e critiche.
Terzo, non servono discussioni.
Né Bernardino né il suo abate fittizio si sono fermati a discutere con i propri detrattori. Non tutti devono concordare con noi o comprendere ciò che facciamo, e discutere con chi ci critica è spesso fatica sprecata.
Alla fin fine, Bernardino ha gestito bene le critiche perché sapeva che stava facendo del suo meglio. Le sue azioni derivavano da una preoccupazione autentica nei confronti degli altri, e non della sua reputazione. L’unica cosa che conta è vivere in modo umile e generoso, cercando sempre di far bene in ogni situazione, indipendentemente da quello che dice chi ci critica.