Si hanno molte testimonianze di queste devozioni nelle città della Spagna
I Padri della Chiesa hanno sottolineato l’importanza degli angeli custodi delle nazioni e delle città, idea che trova una giustificazione biblica in un passaggio del Deuteronomio che spiega che il numero dei popoli è fissato in base a quello degli “angeli di Dio” (Dt 32, 8). Pertanto, è solamente alla fine del Medio Evo che si sviluppa, a partire dalla penisola Iberica, una devozione collettiva all’angelo custode. Questa devozione ha lo stesso fondamento di quella resa ai santi locali: essa è giustificata dall’istituzione di una relazione di patronato tra l’angelo e la comunità locale. Considerato come suo protettore, l’angelo è venerato dalla comunità come tale. Così,al di fuori del chiostro, il primo culto ufficiale reso all’angelo custode fu un culto civico.
Il culto collettivo all’angelo custode locale fu specialmente notevole nella penisola Iberica dove, alla fine del XIV e nel XV secolo, alcune città si collocano sotto la protezione di questo custode particolare. Fin dal 1392, a Valencia, una cappella è dedicata all’angelo custode. Intorno agli anni 1450, le città di Gérone, Perpignan, Barcellona istituiscono ognuna una festa annuale dell’angelo custode. Nel 1493, è il turno di Saragozza di designare un giorno per festeggiare questo protettore.
Il francescano Francesc Eiximenis, nato a Gérone verso il 1330 o 1340 e morto a Perpignan nel 1409, è l’autore del Libro degli Angeli, opera divisa in cinque trattati redatta in lingua volgare (catalano) alla fine del XIV secolo, poi tradotta in latino così come in differenti altre lingue, e nella quale egli fa la sua descrizione dell’angelo custode municipale: “sulle porte della suddetta città essi ammirano una bella immagine di un angelo che tiene una bella croce nella mano sinistra e con la mano destra fa segno alla città”. Le immagini degli custodi descritti da Gabriel Llompart hanno, nella loro mano sinistra, una corona e, nella mano destra, una frusta o una spada. Inoltre, l’angelo custode appare sempre più frequentemente munito di uno stendardo alle armi della città.