Polemiche dopo il riallaccio della luce al palazzo occupato di Roma ad opera di Don Corrado. Il Segretario di Stato vaticano lo giustifica e bacchetta Salvini (che aveva detto: “il Vaticano dovrebbe pagare le bollette agli italiani in difficoltà”). “Già lo facciamo”
Continuano le polemiche, politiche e non, sul gesto dell’elemosiniere del Papa, monsignor Konrad Krajweski, che venerdì 10 maggio è intervenuto personalmente nel palazzo Spin Time di Roma, occupato da circa 420 persone (di cui 98 bambini), per riallacciare la luce, staccata per morosità degli inquilini.
“Uno sforzo che va capito”
Vogliono gettare acqua sul fuoco le parole del segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, che oggi difende l’operato di Krajweski, diventato suo malgrado per alcuni il cardinale «che aiuta gli abusivi». «Credo che lo sforzo dovrebbe essere quello di capire il senso di questo gesto – ha detto Parolin – che è attirare l’attenzione di tutti su un problema reale, che coinvolge persone, bambini, anziani», spiega Parolin a margine di un convegno all’università Cattolica di Milano (Quotidiano.net, 14 maggio).
Azione mossa da “una buona intenzione”
Dopo il gesto dell’elemosiniere del Papa, fa notare il Segretario di Stato vaticano, «le istituzioni si sono attivate». E’ stata dunque, un’azione «positiva», «una buona intenzione», anche se va contro la legge.
Monsignor Krajweski, infatti, rischia di essere indagato per furto di energia. Areti, la società che gestisce la rete elettrica di Roma, ha presentato un esposto contro ignoti nei confronti di chi ha ridato la corrente al palazzo occupato dello Spin Time (La Stampa, 13 maggio).
Parolin ha risposto anche ad una domanda su Matteo Salvini, che aveva invitato il Vaticano a pagare «le bollette degli italiani in difficoltà». «La Chiesa lo fa già, aiutiamo tutti», ha replicato il Segretario di Stato.
“Salvini? Perché non occupa dei migranti?”
Duro contro Salvini anche monsignor Krajweksi: «Se ci saranno bollette da pagare le pagherò – dice il prelato a NewsMediaset (14 maggio) – e allo stesso modo se ci saranno reati io pagherò come è giusto. Salvini? E’ il ministro delle bollette? Perché non si occupa dei migranti?».
“E’ stato il Papa a dirmelo? Cosa cambia se lo dico?”
Krajewski non entra nel dettaglio su un eventuale stimolo da parte di Francesco dietro una simile iniziativa. «È stato il Papa a dirmi di farlo? Cosa cambia se lo dico o se non lo dico? Tanto i giornali scriveranno quello che vogliono – dice ancora a NewsMediaset – Tutto ciò che ho fatto, l’ho fatto in modo consapevole, sapendo di non commettere alcun reato perché non c’erano i sigilli. Non capisco perché tutti stiano dicendo che ho rotto i sigilli, questo non è vero! Il pozzo era aperto. Se poi ho commesso un qualche reato, pagherò come è giusto».
Leggi anche:
170 famiglie a Roma senza acqua calda e corrente: la riallaccia l’elemosiniere del Papa