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“Non imponga la sua ideologia sessuale né a me né ai miei figli”

ANA SAMUEL-PETE BUTTIGIEG

canavox.com-Pete Buttigieg's campaign website-(CC BY 3.0)

Ana Samuel - pubblicato il 13/05/19

Il messaggio di una mamma latina a un sindaco democratico scuote le reti sociali negli Stati Uniti: “Anche la mia famiglia merita rispetto”

Questo contributo è apparso originariamente su Public Discourse, la rivista online del Witherspoon Institute di Princeton, New Jersey (Stati Uniti). Qui l’originale.

Vorrei rispondere a un tweet di Peter Buttigieg, annunciato di recente come candidato presidenziale democratico. La settimana scorsa ha twittato:

“Spesso qualcuno è gentile con voi di persona, ma allo stesso tempo promuove politiche pregiudizievoli per voi e la vostra famiglia. Si può essere altrettanto gentili, ma non si devono sopportare questi attacchi. Ci si deve difendere in modo onesto ed enfatico. Così dev’essere nel panoarama pubblico”.
Peter Buttigieg (@PeteButtigieg), 9 aprile 2019

Buttigieg, sindaco di South Bend, nell’Indiana, è un uomo sposato con una persona del suo stesso sesso. Il tweet sottintendeva che chiunque rifiuti di sostenere il matrimonio omosessuale e l’ideologia sessuale della sinistra è un fanatico intollerante, qualcuno che cerca di danneggiare il sindaco Pete e la sua famiglia.

Sindaco Pete: ci succede la stessa cosa. Sono una mamma latina a contatto con molte altre latine con valori familiari tradizionali. Anche noi affrontiamo ogni giorno persone “gentili di persona” ma che promuovono e mettono in pratica politiche che attaccano i nostri valori, danneggiano le nostre famiglie e feriscono i nostri figli.

Ora basta

Sto parlando di politiche che minano i nostri diritti e doveri di genitori, indottrinando i nostri figli nell’ideologia sessuale progressista senza il nostro consenso, e – a volte – contro le nostre proteste esplicite. Consideri solo qualche esempio:

  • Nelle scuole pubbliche della mia zona, nel programma di Lettere si chiede: “Cos’è l’eteronormatività, e in che modo è pregiudizievole?” (Importante: è una domanda del curriculum raccomandato dal distretto scolastico per gli studenti dell’ottava classe, non solo di un insegnante o di un consulente. Non è raro che il tema LGBT si faccia strada nelle lezioni di storia, di lingue straniere e perfino nei corsi STEM. L’obiettivo esplicito è far sembrare normale lo stile di vita LGBT nel corso degli studi).
  • Ci sono pediatri che insistono per vedere le nostre adolescenti da sole e le spingono ad assumere anticoncezionali, mentre altri le interrogano sui loro comportamenti sessuali, il che ci risulta offensivo. Sono le nostre stesse figlie a parlarci della condotta inappropriata di questi pediatri. (Un ginecologo ha prescritto segretamente un anticoncezionale orale alla figlia 14enne di un’amica messicana anche se questa gli aveva detto esplicitamente che non voleva anticoncezionali orali per la figlia).
  • Lezioni di educazione sessuale in cui si insegnano ai nostri figli dottrine freudiane-kinseyane non provate, come “la repressione sessuale è causa di nevrosi” (“Esprimiti, non reprimerti”), in cui si predicano l’aborto, la masturbazione, l’uso di preservativi, giochi sessuali, stimolazione orale e sesso anale, con l’umorismo e la base scientifica di uno sketch da commedia televisiva, mentre si rifiuta di affrontare seriamente i rischi medici e psicologici di tali atti, sia a breve che a lungo termine.
  • I programmi delle biblioteche pubbliche includono costantemente arcobaleni, personaggi di pan di zenzero, racconti di drag queen e altri simboli dell’ideologia sessuale progressista, obbligandoci a difendere i nostri figli piccoli da tutta questa propaganda. Con gli adolescenti è molto più difficile sfuggire a quest’ultima. I libri preferiti nelle scuole secondarie (pubblicati dopo il 2015), pur se apparentemente innocui, includono spesso ragazzi LGBT o una coppia gay, presentando sempre come normali idee in conflitto con la nostra coscienza (non è facile evitare queste storie: i siti web di revisione dei testi eliminano regolarmente le opinioni di altri genitori che mettono in guardia sul contenuto LGBT, e quindi non possiamo neanche avvertire altri genitori sul materiale contenuto in quei libri).
  • E infine, ma non per questo meno importante, la recente ondata di violenza contro i bambini: gli sforzi per infondere in loro dubbi sulla realtà del loro sesso, sia con le cerimonie di transizione di genere a scuola che nell’allenamento della sensibilità nell’uso dei pronomi e altra propaganda transgender. I genitori hanno sempre avuto il diritto di dirigere l’educazione dei figli, perché sono i loro primi e migliori educatori, al di sopra di consulenti, psichiatri, maestri, burocrati o qualsiasi persona estranea. Gli attivisti stanno esercitando pressioni sui tribunali per permettere che i minorenni ricevano farmaci per bloccare la pubertà e ormoni di sesso incrociato, anche nonostante l’obiezione dei genitori.

Signor sindaco, è ipocrita che lei si lamenti di politiche che “pregiudicano lei e la sua famiglia” mentre quelli della sua squadra esercitano pressioni per aumentare l’intrusione del Governo nel rapporto padre-figlio fino ai livelli più fondamentali.

Arriva il momento di dire basta!

Tolleranza per lei, ma tolleranza anche per noi

Noi madri ci occupiamo da sempre del benessere di tutti i bambini, indipendentemente dalla loro origine o dalle circostanze familiari. Poniamo anche l’enfasi sulla cura di ogni persona LGBT, riconoscendo la nostra umanità comune, anche quando non siamo d’accordo con il loro stile di vita. Quando siamo gentili con voi, lo facciamo basandoci sulla profondità di solidi principi morali e con autenticità. Non stiamo dissimulando altre idee su di voi. Riconosciamo che siete persone con diritti (come tutti noi) perché dotate della stessa dignità umana.

Anche se nei nostri Paesi d’origine si sono verificate spesso condotte viziosamente anti-gay, tra le madri ispaniche c’è una profonda comprensione nei confronti di quanti si identificano come LGBT, sapendo quanto hanno sofferto; conosciamo il loro dolore, comprendiamo la loro sofferenza e proviamo una grande e sincera compassione per questo.

Le idee generate a seguito di queste esperienze dolorose, però, non sono sempre valide. Possiamo distinguere tra la preoccupazione affettuosa per voi come persone e allo stesso tempo il fatto di essere in disaccordo con le idee sbagliate. E allora, per favore, smettete di lasciarci fuori dalla conversazione con la scusa, intellettualmente disonesta, di definirci intolleranti. Siamo proprio il contrario.

Siamo pronte a coesistere pacificamente e a tollerare gran parte di quello che proponete, ma non a costo di perdere la nostra capacità di praticare e predicare i nostri valori e le nostre libertà. Vogliamo lavorare gomito a gomito con voi e avervi come nostri allenatori, vicini e amici, ma non superate il limite e non diteci quali valori sessuali dobbiamo apprezzare e mantenere.

Privilegi finanziari

I neri, i poveri e i bambini hanno pagato un prezzo sproporzionatamente alto per la disintegrazione del matrimonio e l’erosione della morale sessuale nella società. Il matrimonio tra marito e moglie è, ed è stato storicamente, l’istituzione migliore per offrire a donne, bambini e poveri una vera opportunità di vivere una vita non solo pacifica e stabile, ma anche finanziariamente sicura e socialmente “collegata”.

Tenga conto di questo: non sto incolpando il movimento LGBT dell’erosione del matrimonio. No, è il risultato dello stile di vita della nostra società in generale. Il movimento LGBT, però, ha deteriorato ancor di più il matrimonio, e in un modo più deciso. Non è una buona idea dire alla società che per avere un bambino è superfluo un membro del sesso opposto, o che i bambini non hanno bisogno di una madre e un padre perché cresceranno bene i qualsiasi tipo di situazione. Non è vero, e ci sono fin troppi dati empirici che lo provano.

Rispettare la verità sulla sessualità e sul matrimonio è anche più economico. Serve molto denaro per eludere la natura. Serve un’assicurazione sanitaria di lusso per coprire il costo delle visite a urologi, ginecologi e altri servizi medici derivanti da questo tipo di vita, come il sesso anale e gli ormoni per cambiare sesso.

Serve molto denaro per “affittare” un utero e far sì che due uomini possano avere un figlio. Anche se si recano in un Paese del terzo mondo – dove è più facile sfruttare le donne –, è comunque molto caro (ed eticamente non è visto di buon occhio). Serve molto denaro anche per la fecondazione in vitro, e quindi in genere servono famiglie con due stipendi.

Il fatto è che il matrimonio permanente, monogamo ed esclusivo tra marito e moglie è l’opzione più economica e di maggiore qualità sul mercato. È il modo finanziariamente più accessibile per avere un figlio e la più sicura per sperimentare il piacere sessuale. Il matrimonio tra un uomo e una donna offre naturalmente la necessaria complementarietà sessuale in tutto; così accade in un ambiente familiare capace di educare alla diversità sessuale con l’esempio, ed è più probabile che offra una cura equilibrata dei bambini, perché entrambi i sessi apportano le loro prospettive peculiari sul modo migliore di educare i figli.

Mi dispiace, ma queste sono le verità della natura. Il sequestro della natura con la tecnologia all’avanguardia può sembrare attraente a chi può permettersi il lusso della vita di una classe elevata, ma non a chi lavora per soddisfare le proprie necessità quotidiane di base. (Un cambio di sesso è forse economico? I poveri hanno sicuramente altro a cui pensare). L’agenda richiede un sacco di denaro extra, o medicina socializzata. Molti di noi ispanici sono fuggiti da Paesi come Cuba e Venezuela (e sempre più anche da Argentina e Messico) proprio per le politiche socialiste dei nostri Paesi, dispotiche e inefficaci.

Si chieda se lo stile di vita che propone agli altri è replicabile e sostenibile. Non è forse evidente che queste idee hanno destabilizzato ancor di più la forma familiare tradizionale, che ha offerto la maggiore stabilità finanziaria e sociale alle donne, ai bambini e a i poveri?

Lei fa la vittima, ma solo le coppie dello stesso nelle migliori condizioni economiche possono
permettersi il lusso di ammortizzare, per se stesse e per i loro figli, gli effetti di questo stile di vita sessuale. Forse riuscirà a reindirizzare l’attenzione dei suoi figli di fronte all’enorme assenza di una madre o un padre attraverso bei vestiti, esperienze memorabili, divertimento e buona educazione, ma il vostro stile di vita non può essere sostenuto dai milioni di persone con entrate inferiori. Le madri dei miei circoli lo sanno, e ci preoccupiamo per quei poveri figli e per le loro madri… e anche per i padri.

Il peso delle prove apportate dalle scienze sociali degli ultimi 50 anni è virtualmente unanime nella sua conclusione: i bambini – e le società – stanno meglio quando vengono allevati dai loro genitori biologici, sposati e con un matrimonio stabile. Separate un bambino dalla madre o dal padre biologico e aumenteranno le probabilità che quel bambino possa sperimentare un conflitto interno, dolore e sofferenza significativi, problemi relazionali e una serie di altre difficoltà.

Sfida accettata

In conclusione, sia gentile con noi e noi lo saremo con lei. Ma, insisto, stiamo affrontando un’intensa battaglia per i cuori e le menti dei nostri figli. Noi madri possiamo stare tranquille e in silenzio; forse non marciamo per le strade e forse non dibattiamo in pubblico, ma ci riuniamo per prendere un caffè nelle nostre case, parlando in privato con i nostri insegnanti, diffondendo idee senza senso sui mezzi di comunicazione; continueremo a parlare liberamente finché avremo libertà d’espressione. Continueremo a riunirci e a organizzarci per parlare e insegnare.

Noi madri siamo brave a educare e a proteggere i nostri figli quando crediamo che siano in pericolo. Questa volta il pericolo è la dannosa ideologia sessuale della sinistra.

Per le mie sorelle latine, ecco il messaggio: trovate la voce! Non permettete all’ideologia di genere della sinistra di cancellare i nostri valori culturali sulla famiglia! Non smettete di esercitare i vostri diritti di madri! Madri di tutto il mondo, unitevi!

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