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Volete pace, presenza di Dio e santità? Ecco una rapida soluzione!

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Syda Productions

Padre Jeff Kirby - pubblicato il 07/05/19

L'essenza del nostro abbandono alla divina Provvidenza riguarda il fatto di comprendere l'unica opportunità che abbiamo di rispondere a Dio

Il periodo pasquale ricorda i 40 giorni che il Signore Gesù ha trascorso con gli apostoli dopo la sua Resurrezione e i nove giorni di attesa in preghiera della venuta dello Spirito Santo.

Il Signore è risorto, e questo significa qualcosa per noi e per la nostra vita quotidiana.

La fede nella Resurrezione ci sfida a vedere l’azione della divina Provvidenza qui e ora. La Resurrezione ribadisce che tutte le cose devono la propria natura, realtà e forza alla volontà di Dio. Questa verità profonda è al cuore dell’insegnamento biblico sulla divina Provvidenza. Dio ha cura della creazione, e ha anche un amore unico e intimo per l’umanità, perla della creazione stessa.

Capendo questo amore, manifestato nel Cristo risorto, siamo invitati ogni giorno a capire come Dio disponga splendidamente ogni cosa perché veniamo curati e ci vengano offerti tutti i mezzi necessari a vivere come ha vissuto il Signore Gesù, arrendendoci alla divina Provvidenza – ovunque ci porti, anche in mezzo alla sofferenza – per seguire generosamente la via più sublime dell’amore.

Il momento presente, quindi, è la migliore opportunità per crescere nella nostra comprensione della bontà e della cura di Dio nei nostri confronti. È questa l’essenza del nostro abbandono alla Provvidenza divina.

L’abbandono, per quanto questo termine possa terrorizzare la maggior parte di noi, è un atto di fede nella cura paterna di Dio nei nostri confronti, e per questo siamo chiamati a stare proprio qui e proprio ora.

Il momento presente, elevato dalla grazia e dalla gloria della Resurrezione, ci offre costantemente dei barlumi di eternità e ce la indica. Questo momento è quindi quello in cui ci vuole Dio, in cui cerca di incontrarci, ed egli ha mosso cielo e terra perché ci trovassimo in questo preciso istante e in questo luogo specifico con Lui.

Non importa quali idee riempiono la nostra mente o cosa prova il nostro corpo, se la nostra mente è distratta e preoccupata o il nostro corpo soffre e muore. La volontà di Dio è sempre nel momento presente, ed è la vera vita del corpo e dell’anima, indipendentemente dalle condizioni in cui si trovano. Siamo sostenuti – corpo e anima – dal nostro abbandono e dalla nostra fiducia nella volontà di Dio.

La fede presenta i doveri della nostra vita in modo positivo e santificante. Per quanto mondani possano sembrare a volte, i doveri e gli impegni quotidiani sono i mezzi ordinari per raggiungere la santità.

Siamo chiamati ad abbracciare questi compiti, a eseguirli in modo virtuoso e a trovare Dio in mezzo a loro. Siamo nutriti, rafforzati, purificati, arricchiti e santificati attraverso la realizzazione fedele dei nostri doveri nel momento presente.

La fede ci esorta nella vita. Ci mostra la gloria della Resurrezione. Ci ispira.

Nello sviluppo del processo di fare la nostra parte e abbandonarci alla Provvidenza divina, ci viene offerta la pace del Cristo risorto, come ripeteva spesso ai suoi apostoli: “La pace sia con voi!”

Una pace così insuperabile è il ricco frutto dell’abbandono a Dio, e ci conferma che non c’è niente che ci dia più beneficio della volontà di Dio, e non c’è assolutamente nulla che ci dia più pace o ci aiuti ad essere santi più che obbedire alla volontà di Dio.

Il processo per abbandonarsi alla divina Provvidenza è sia esigente che consolante. Gentilezza ma fermezza; un movimento ci porta all’altro, perché ciascuno di noi sappia come abbandonare se stesso e dimorare nella grande Provvidenza di Dio.

E in questo modo vediamo quanto sia tangibile e accessibile la santità, e come siamo tutti invitati a cooperare con Dio. Da questi atti capiamo le promesse della Resurrezione, e nello splendore della sua luce si mostra lo splendido potere sacramentale del momento presente capace di trasformare la vita.

Facendo la nostra parte, realizzando i nostri doveri e vedendo la presenza di Dio in tutte le cose, ci viene presentata una pace della Resurrezione che va al di là di qualsiasi comprensione in questo mondo.

Accetteremo l’invito ad arrenderci alla Provvidenza divina? Ci concentreremo sulla Resurrezione e cercheremo la pace che solo Gesù Cristo può darci? È questo l’invito del periodo pasquale. È l’invito del Cristo risorto. La pace di Cristo ci aspetta!

~

Padre Jeffrey Kirby, STD, è parroco della chiesa cattolica di Nostra Signora della Grazia a Indian Land, South Carolina (Stati Uniti). È autore del libro Be Not Troubled: A Six-Day Personal Retreat with Fr. Jean-Pierre de Caussade.

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