Piangere è sano. È una grazia che Dio mi dà per non vivere chiuso nei miei sentimenti
Nel periodo pasquale, mi resta sempre sospesa nell’anima una domanda: “Donna, perché piangi?” (Giovanni 20, 13). Maria Maddalena piange perché non trova il corpo di Gesù, che tanto ama. Piange per il dolore della perdita. Piange la morte di Gesù e la sua assenza. Il pianto precede la gioia.
Gesù le rivolge la domanda due volte, e alla fine la chiama per nome: “Maria”. In quel momento Maria avrà sicuramente pianto di gioia, di emozione. Lacrime d’amore. Il cuore piange.
Giorni fa un bambino ha chiesto alla madre: “Mamma, la composizione chimica delle lacrime di tristezza e di gioia è la stessa?” Lei è rimasta sorpresa dalla domanda. Non l’ha presa molto sul seriol finché ha deciso di indagare, scoprendo qualcosa di interessante.
Rose-Lynn Fisher ha scoperto la diversa topografia delle lacrime viste al microscopio. Dipende dalla loro origine, che sia gioia o tristezza, o dal fatto che siano semplicemente prodotte da un elemento esterno. Mi sono soffermato a pensare alle lacrime e alla loro origine diversa.
Dicono che piangere è un dono, e non una croce come dicono alcuni. Perché nel pianto, nelle lacrime, sono capace di riversare il mio dolore, la mia gioia, la mia tensione, la mia rabbia, la mia angoscia. Le mie emozioni si effondono in un mare di lacrime.
Credo che piangere sia un dono. Aprire il canale che lascia uscire il mare profondo della mia anima. Soffro quando piango. Rido quando piango. Amo quando piango. Desidero quando piango. Quelle lacrime esprimono ciò che c’è dentro di me. A volte spaventano perché tendo a interpretarle quando ne sono testimone. Non voglio giudicare le lacrime.
Chiedo semplicemente come Gesù: “Perché piangi?” La domanda suscita una risposta dal più profondo dell’anima. Il pianto è sempre vero. Lascio uscire l’anima in lacrime. Esprimo in esse il mondo di sentimenti che ho dentro.
Piangere è sano. È una grazia che Dio mi dà per non vivere chiuso nei miei sentimenti. Perché sento. E sento con forza. Con profondità. E ho bisogno che le lacrime sgorghino spesso. Per alleggerire il peso, o esprimere più chiaramente quello che provo.